August 11, 2019

[Mostly Weekly #23] A spasso con Carlotta16

Mostly Weekly #23

La newsletter omonima a margine del canale Telegram
(quella che esce quando è pronta) 


A cura di Antonio Dini
Numero 23 ~ 11 agosto 2019 


"I don't believe in writer's block. Most of writer's block is having too much time on your hands." - Jodi Picoult 


Carlotta16 – Foto @ Antonio Dini


HEAD 

Carlotta16 è il nome che mia figlia ha dato alla "nostra" macchina: il veicolo in comodato d'uso che ci sta portando a giro per la Toscana. Siamo una famiglia di due adulti e due bambini piccoli che abita nel centro di una grande città del nord e crede nel trasporto pubblico, o comunque non di proprietà. Abbiamo gli abbonamenti annuali per autobus e tram, usiamo il carsharing, le biciclette e adesso anche i monopattini, prendiamo il taxi (solo quando serve), quasi sempre il treno, al limite un'auto a noleggio. Accesso e non possesso, insomma. Ne siamo convinti per vari motivi: sia etici che pratici (l'auto nel centro di Milano?) che economici che ambientali. Però in questi giorni le nostre convinzioni sono scosse nel profondo. Perché Carlotta16 è una Tesla Model 3. È blu con gli interni bianchi. Ha pure due motori, uno davanti e uno dietro. E quando l'avremo restituita non credo che vorrò mai più guidare nient'altro. Già mi manchi, Carlotta16. E mi chiedo: sei tu la mia crisi di mezza età? 

In questo numero:

  • Head
  • Story
  • Body
  • Tsundoku
  • Tsundoku Poetry Room 


STORY 

La Gallina di Babbaloni
di Niko 
(parte terza)

La Gran Festa Rinascimentale era iniziata e la società bene di Babbaloni rievocava i fasti dell'epoca ostentando costumi e cerimoniali barocchi. I carri e le carrozze giravano in cerchio nella piazza del Municipio prima di infilare via del Cartoccio - la via della nobiltà babbalonese - sfilando fino alla chiesa delle Abbadesse per la cerimonia della Gallina d'Oro.

Le carrozze esponevano stendardi con gli stemmi delle famiglie nobili di Babbaloni: la gallina nella rete di corda dei Birbanti di Gallinara, il ramo d'ulivo sull'uovo d'oro dei Dell'Ovo, il forchettone e le tre polpette dei Lestofantj di Salsapariglia, il topo rampante dei Malandrini della Torre, il biscotto pucciato nel vino dei Bjscheri del Cantuccio.

Seguivano i carri folcloristici dei partiti politici che si interpretavano l'un l'altro con trovate allegoriche per schernirsi, mentre per ultimi i carretti dei lavoratori arrancavano spinti a mano. Per ultimo il popolo a piedi. I babbalonesi non sospettavano - o forse opportunamente scordavano - che le finanze malmesse del Comune non avrebbero retto ai festeggiamenti e la vicina Teutonia non avrebbe elargito altri prestiti, anzi, avrebbe sguinzagliato i suoi feroci speculatori per spolparsi il paese intero... in autunno Babbaloni sarebbe sprofondata nel baratro dei debiti!

Il sindaco - all'anagrafe Babbeo Babbei - sosteneva con entusiasmo la causa della nobiltà della propria famiglia: i "Babbei di Babbaloni" a cui però mancavano le pergamene coi sigilli reali a prova del lignaggio. Erano andati perduti - il sindaco ribadiva - durante l'incendio della casa di famiglia. La vicenda era nota alle famiglie nobiliari babbalonesi e queste non mancavano di farsi grandi beffe alle spalle del Babbeo! Tuttavia quando avevano bisogno di un favore ventilavano la possibilità di effettuare un riesame araldico della pratica che tutto sommato aveva buone possibilità di approvazione... promesse della durata di un finanziamento a fondo perduto.

La vicesindaca - seduta sul carro della Gallina d'Oro - salutava incrociando i nobili ed eminenti babbalonesi con sorrisi sensuali e strizzatine d'occhio. Questi di rimando salutavano l'avvenente nobildonna con inchini e salamelecchi di approvazione per il succinto vestitino in piume di gallina e la cresta di corallo rosso: "Bellissima! Che abito splendido! Oh che stupende piume bianche!" I nobili di Babbaloni si esprimevano così.

Babbaloni aveva ritrovato la sua gallina!

(fine)

BODY 

Shape Up
Dimenticate Agile, Scrum e tutto il resto. Una nuova metodologia di lavoro, forse un po' presuntuosa, ma genuina anche nella sua ingenuità. 

A little more LaTeX
Un paio di ragionamenti sul perché LaTeX può essere la soluzione. Non per me, ma per chi scrive alcuni tipi di cose e non vuole cadere nel gorgo di Microsoft Word

Breaking the curse: will Berlin Brandenburg Airport finally open in 2020?
All'inizio sembrava quasi uno scherzo. Le autorità tedesche hanno deciso di "fondere" gli aeroporti di Berlino dopo che la città è tornata ad essere la capitale della Germania, e crearne uno all'altezza. Però, per qualche motivo che non si riesce a capire sino in fondo, non riescono a inaugurare il nuovo aeroporto dopo quasi dieci anni. 

Mistress of all trades
La storia di Harriet Martineau, che è stata molte cose (anche una giornalista) ed è riuscita a lasciare un segno in quasi tutto quello che ha fatto. 

A Spreadsheet Way of Knowledge
Lo so, ne ho già parlato e scritto. Ma c'è qualcosa che continua a intrigarmi nella storia dei fogli di calcolo. Anche perché la loro storia li rende molto più umani e intriganti di quello che la tecnica dell'utente medio del pacchetto Office non sia riuscito a fare. 

I was wrong about spreadsheets, and I’m sorry
Anche se sinceramente non vedo perché dovrei fare un mea culpa di dimensioni epiche attorno a Excel.

Foliate e Soulver
La scorsa settimana citavo il fatto che ci sia una vera e propria legione di app che fanno un sacco di cose attorno alla manipolazione del testo, tendenzialmente il markdown ma non solo. Altri due esempi. 

Apple Music's Next Era -- And the New Leader Spurring Global Growth
Non mi ricordo se ne ho già parlato, ma fa troppo caso per andare a controllare nell'archivio e in ogni caso rileggere non fa male. La storia del manager tedesco che guida Apple Music

How chasing after nothing accelerates innovation
Momento zen (c'è sempre, da quando è iniziato Mostly Weekly) in questo caso meno zen del solito. Però la ricerca scientifica dovrebbe essere così, senza scopo.

Apple stands in the global antitrust crosshairs
Un "momento Apple" a partire da questa speculazione. L'azienda di Cupertino che si è fatta campione della privacy e della sostenibilità sarebbe paradossalmente il candidato numero uno per i vari antitrust del pianeta.

How Apple reinvents its core business to keep growing
Quando l'iPhone era i due terzi del fatturato era un problema, perché Apple era troppo dipendente da un solo prodotto. Adesso che è sotto la metà, è un problema lo stesso perché manca "il grande prodotto". Insomma, decidetevi, perché questi stanno facendo lo stesso altre cose.

MacBook Face ID Could Be Better Than the iPhone's
Chiudono la mini-sezione su Apple con una speculazione sull'idea che mettere Face ID, lo sblocco dell'apparecchio utilizzando le telecamere frontali per riconoscere l'utente, avrebbe ancora più senso sui MacBook che non sul telefono. Non fosse che il blocco video dei MacBook risale al Giurassico

Chinese vlogger who used filter to look younger caught in live-stream glitch
Questa è bella è mi ha fatto tanto ridere. Non solo per il teatrino dell'assurdo della signora di una certa età che si svela con i filtri per sembrare una ragazzina, quanto per la rapidità con la quale il "mercato" ha deciso di "votare" con il portafoglio smettendo di mandarle soldi. Ma non sembra anche a voi che il problema non sia la mancanza o meno del filtro, quanto l'intero meccanismo

Exclusive: A first look inside Google’s top-secret design lab
Nell'epoca in cui gli scoop online non hanno più tanto senso, a meno di non essere lenzuolate super-tecniche impossibili da copiare, non vi fa tenerezza vedere qualcuno che cerca di entrare da qualche parte - ovviamente su invito del marketing aziendale - e di raccontare la scoperta dell'America

How to Use User Mode Linux
Ok, questa forse è un po' troppo tecnica per la maggior parte delle persone. Però, soprattutto oggi in tempi di virtualizzazione continua e di container, vale la pena dare un'occhiata da vicini al funzionamento di Linux

Who really owns the past?
La storia e i vincitori. Ma anche i cataloghi e i bibliotecari, le culture e le ideologie. In un affresco di crescente complessità uno spunto per riflettere sulla nostra identità e il modo con il quale viene costruita (e vale non solo per la nostra). 

It's Never Too Late to Be Successful and Happy
Potrebbe essere quasi un ossimoro, e non c'entra molto con le esplorazioni del rapporto tra felicità e beni materiali. Ma è evidente che siamo arrivati a uno snodo della storia che richiede altre motivazioni rispetto a quelle tradizionali dello spirito animale del mercato. 

Infinite work is less work
Altro paradosso zen: lo sapevate che il troppo lavoro è meno lavoro? Avreste potuto chiederlo alla buonanima di mia nonna, senza bisogno di aspettare i tempi moderni. Lei lo sosteneva decenni fa. 

Data-Oriented Design
Il libro omonimo, che raccoglie impostazioni di metodo per programmatori. Mi pareva utile metterlo qui, così se serve a qualcuno sa dove trovarlo. 

iA Writer : le portage compliqué d'une app Mac sous Windows
Utilizzo questa app di scrittura ogni giorno: ad esempio questo numero di Mostly Weekly (e i precedenti, se è per questo) sono nati dentro iA Writer. Interessante vedere la prospettiva della sua trasposizione sotto Windows

Zen terror
Utilizzo spesso, spesso fuori luogo o comunque in modo alquanto metaforico, il termine "zen". Anche a voler essere corretti, però, si rischia di essere molto imprecisi o almeno limitati. Un viaggio in uno dei sentieri Zen forse meno conosciuti ma comunque tra i più illuminanti.


Affari di famiglia – Foto © Antonio Dini


TSUNDOKU
Perché, quando si comprano libri e non si leggono ma si accumulano e basta, c'è una parola (giapponese) per dirlo

In questi giorni mi sono capitati fra le mani: 

  • Prigionieri del passato di James Hilton: l'autore per me è un vecchio classico, avevo infatti letto il suo Orizzonte perduto, cioè Shangri-La, tempo addietro. Questo è un altro dei suoi romanzi più famosi (assieme ad Addio, Mr. Chips!) dolce, struggente, dolorosissimo. È la storia di un uomo che si riapre gli occhi su una panchina e non ricorda (quasi) più niente né di se stesso né del mondo attorno a lui.
  • La ragazza dell'addio di Giorgio Scerbanenco. Lo scrittore lo conosciamo tutti ma in pochi delle generazioni più recenti l'hanno letto. La storia è una di quelle di routine: una ragazza molto ricca e intelligente ma brutta si innamora di un povero e onesto che non vuole sposarla per correttezza. Seguono delitti vari.
  • Mihailo di Dolores Palá è una storia d'amore a Parigi molto particolare. Scritta tutta in prima persona, ha la leggibilità di un diario intimo e la freschezza di una conversazione molto personale. È "la storia di un amore sopravvissuto a se stesso". Lei, Dolores, nata a New York nel 1928, oggi è una scrittrice dimenticata (aveva sposato lo sculture Juan Palá e venne offuscata dalla sua effimera fama) ma in questo romanzo del 1969 lascia il segno.
  • João Gilberto - Você e Eu, perché no? Dopotutto siamo in estate, e in Brasile non è sempre estate? 

TSUNDOKU POETRY ROOM
Un oggetto di poesia alla settimana, a cura del poet-in-residence Roberto R. Corsi (@rrcorsi)

  • I pappagalli, Filippo Bologna, Roma: Fandango, 2012, pp. 312 EAN 9788860442611. Questa segnalazione è un po' anomala, trattando di un romanzo vero e proprio, ma nel quale uno dei tre protagonisti, un anziano poeta chiamato "Il Maestro", incarna meravigliosamente il gratuito arrivismo e la gratuita malignità di non pochi player (di ogni età) dell'ambiente. Si ride anche molto in episodi di vera comicità involontaria. Unica pecca del libro è che necessitava di qualche virgola in meno, ma ciò non osta alla godibilità complessiva. Filippo Bologna è un valido narratore, sceneggiatore, regista classe 1978.


I link non hanno alcuna affiliazione, puntano solo all'oggetto culturale citato.

::END::

Ti è piaciuta? Inoltrala a chi potrebbe essere interessato.
Se l'hai ricevuta, qui puoi iscriverti
Se vuoi cancellarti (subito, rapidamente e per sempre) il collegamento invece è più sotto.
Qui invece c'è l'archivio dei numeri passati
Buona domenica! 

Avete ricevuto questa email in non so quanti, perché TinyLetter non ha un contatore automatico da aggiungere in fondo. Pazienza, ce ne faremo una ragione.