June 23, 2019

[Mostly Weekly #16] Horizon 2 and beyond

Mostly Weekly #16

La newsletter omonima a margine del canale Telegram
(quella che esce quando è pronta)


A cura di Antonio Dini
Numero 16 ~ 23 giugno 2019 


“Choose beauty over fear”. – Oliver Reichenstein 


HEAD

La strategia Horizon 1-2-3 prevede, a seguito dell'introduzione del digitale, tre passaggi: fare meglio il proprio prodotto, fare qualcosa di nuovo, stravolgere il modello di business. È stata ritenuta per un po' una delle traiettorie corrette per le aziende che vogliano abbracciare il cambiamento del digitale, sino a quando non ci si è resi conto che il primo passaggio è un errore: si perde solo tempo a migliorare il proprio prodotto. Bisogna da subito fare qualcosa di nuovo, mirando il prima possibile a stravolgere il proprio modello di business. 

Io non sono un imprenditore, Mostly non è una azienda e la newsletter non è un prodotto, prendo però la versione 2.0 di Horizon come immagine (spero appropriata) di quel che voglio fare: continuare a cambiare. Per questo do una rimescolata alla struttura della newsletter, preservando ovviamente la parte che ci è più cara, ovvero l'ultima. Buona lettura.


Evoluzione digitale - Foto © Antonio Dini


In questo numero: 

  • Head
  • Body
  • Tsundoku Regular
  • Tsundoku Poetry Room


BODY

NASA hacked because of unauthorized Raspberry Pi connected to its network
È il modo con il quale vengono effettuati i cyberattacchi al giorno d'oggi: silenziosi e lenti. In questo caso i malintenzionati sono penetrati nella rete interna della Nasa più di un anno fa grazie a un end-point mal protetto e hanno rubato 500 Gb di dati compreso materiale delle missioni per Marte. La Nasa definisce l'attacco "advanced persistent threat", un termine solitamente utilizzato per gli attacchi da parte degli Stati. 

No Slack for you! Microsoft puts rival app on internal list of ‘prohibited and discouraged’ software
Un documento interno finito nelle mani di GeekWire indica che viene vietato o comunque fortemente scoraggiato l'uso interno di Slack, AWS, Google Docs, PagerDuty, Grammarly, tutto il software Kaspersky e persino GitHub (che Microsoft si è comprata) sulla base di preoccupazioni "per la sicurezza". 

U.S. Targets China’s Supercomputing Push With New Export Restrictions
Avete presente i divieti che Donald Trump sta facendo per la tecnologia cinese, segnatamente Huawei? Nell'ombra la scure è calata anche su altri produttori di Pechino, come ad esempio cinque produttori di supercomputer (i cinesi sono avanti nel settore) e il divieto di assumere cittadini cinesi nel settore. A pagare il prezzo sono le aziende americane che controllano le tecnologie di base: Amd, Intel, Nvidia più altre meno visibili da fuori. 

Follow the money
Luca Sofri prosegue la sua analisi critica del giornalismo italiano e questa volta presenta tre casi in cui il senso sta nella relazione tra l'aspetto informativo e l'aspetto economico della relazione. Il ritratto, soprattutto il terzo bozzetto (una richiesta di soldi per pubblicare un articolo su Otto, un bar di Milano dove vado spesso a lavorare anche io), non è per niente felice. 

What Really Happened to Malaysia’s Missing Airplane
Ritrovare un articolo di William Langewiesche è come ritrovare un vecchio amico che ti racconta delle storie incredibili, spesso di aviazione. In questo caso il giornalista d'inchiesta più talentuoso della generazione contemporanea di cronisti americani ha ricostruito quella che probabilmente è la verità sul volo MH370 della Malaysia Airlines: un Boeing 777-200ER che cinque anni fa è sprofondato nell'Oceano Indiano con 239 anime a bordo per ragioni mai completamente chiarite. Finora. 

Il mecha design e le metamorfosi di Hideaki Anno
È sbarcato su Netflix uno degli anime più importanti della storia dei cartoni animati, Neon Genesis Evangelion. Su Fumettologica ce ne siamo occupati con uno speciale Settimana Hideaki Anno, mi auto-cito per la parte del mecha-design, che è forse l'elemento più caratterizzante.

Digital Hygiene
Su Real Life, la rivista creata da Nathan Jurgenson, Rachel Bergmann fa un ragionamento molto fine sulle metafore utilizzate in rete: illudono gli utenti di avere qualche controllo sui loro dati (e addirittura scaricano su di loro parte della responsabilità) togliendo anche simbolicamente dalla conversazione la responsabilità delle aziende che sifonano questi dati personali e sul sistema che lo consente. 

iCloud: iCloud acknowledgements
Apple qualche giorno fa è entrata nella Cloud Native Computing Foundation (CNCF), fondazione che sostiene e integra tecnologie open source come Kubernetes e Prometheus. E adesso pubblica un interessante documento tecnico con i riconoscimenti per tutti i fornitori di tecnologie open che vengono utilizzate per far funzionare iCloud. C'è anche un progetto creato da un italiano: UUID di Massimo Lombardo

Translation as an Arithmetic of Loss
È una sorta di intuizione introspettiva, non so quanto chiara e fondata, ma in questo momento vivace. Avendo definito gli ultimi venti anni della mia vita professionale viaggiando all'estero (e avendo desiderato farlo per almeno altri dieci) mi hanno chiesto più volte (e mi sono chiesto anche io) perché non sono andato a vivere in un altro Paese. Ad esempio gli Usa. Di solito la spiegazione in questi casi è l'amore per la patria, per il proprio orizzonte geografico e culturale o qualcosa di simile (la famiglia c'è, ma è arrivata dopo). Leggendo questo articolo della Paris Review scritto da Ingrid Rojas Contreras, che effettivamente ha fatto il salto e che racconta proprio di cosa si perde nella traduzione tra una lingua (intesa come contenitore di una cultura) e l'altra, mi ha colpito questa frase: «"Why didn’t you write the novel in Spanish?" This is a question I get all the time. Language is one of the things you sacrifice when you migrate. I wanted to be true to the toll of that sacrifice by making visible what exactly was being lost.» La lingua è una delle cose che sacrifichi quando emigri. Credo di aver deciso di restare in Italia per amore della mia lingua madre. Dopotutto, perlopiù scrivo.

 


Selfie Time - Foto © Antonio Dini


TSUNDOKU REGULAR
Perché, quando si comprano libri e non si leggono ma si accumulano e basta, c'è una parola (giapponese) per dirlo

In questi giorni mi sono capitati fra le mani: 

  • La saga finale di Rat-Man, di Leo Ortolani: sto rileggendo questi e altri spezzoni dell'epopea trentennale del Ratto perché devo scrivere alcuni articoli che ne parlano e perché è molto, molto divertente.
  • Storia delle mutande. Dalle «briglie da culo» rinascimentali fino al culto contemporaneo di Luciano Spadanuda è un saggio leggero ma fondamentale su un pezzo del costume di tutti (almeno, auspicabilmente di tutti) dal settecento ai giorni nostri. Una nota di colore: la diffusione delle mutande è cresciuta con l'accorciarsi delle gonne.
  • India, Kilo, Alpha. Qui Fiorenza, forte e chiaro di Fiorenza de Bernardi è l'autobiografia della prima donna pilota commerciale dell'aviazione italiana, pilota di montagna e pilota di un DC-8. Figlia d'arte di Mario de Bernardi vincitore della coppia Schneider nel 1926 e collaudatore della Campini-Caproni. Una storia meravigliosa.
  • La storia di Mario. 1981-1991: l'ascesa di una icona, tra mito e realtà di William Audureau è il racconto, a cavallo tra New York e Tokyo, di una delle principali icone degli anni Ottanta, che ha fatto prima piazza pulita della concorrenza in casa (Donkey-Kong) e di settore (Pac-Man) e poi è sbarcato persino al cinema.

TSUNDOKU POETRY ROOM
Un oggetto di poesia alla settimana, a cura del poet-in-residence Roberto R. Corsi (@rrcorsi

  • Tutte le poesie di Franco Fortini (Mondadori, 2014, a cura di L. Lenzini, EAN 9788804644125). Un poeta gigantesco, impegnato, antipatico e scomodo, alcune poesie del quale ("Traducendo Brecht", "La città nemica") sarebbero capolavori da mandare a memoria al liceo, eppure avverti che quando lo citi in certi ambienti qualcuno arriccia ancora il naso. Da non obliare, amare, tramandare.


I link non hanno alcuna affiliazione, puntano solo all'oggetto culturale citato.

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