July 14, 2019

[Mostly Weekly #19] Ognuno a modo suo

Mostly Weekly #19


La newsletter omonima a margine del canale Telegram
(quella che esce quando è pronta)

A cura di Antonio Dini
Numero 19 ~ 14 luglio 2019 



"Ogni uomo inventa il suo tipo di amore." - Ada Merini 


HEAD 
Ho volato con un aereo con il quale non avevo mai volato (un Airbus A350-1000 di Cathay Pacific). Ho giocato per una settimana con un telefono che non avevo mai usato (un Android: OnePlus 7 Pro). Ho girato per strade, sentieri e scogliere in parti dell'isola che non avevo mai visitato prima (a Taiwan). Ho mangiato cose che non so come si chiamano (e mia nonna diceva sempre di non mangiare mai qualcosa che non sai come si chiama). Ho anche visto film e ascoltato musica che non avrei pensato di vedere e pensare (càpita). Ho portato con me più roba di quanta non me ne servisse (càpita anche questo). Sono più stanco del solito (e questa è una fregatura, perché ho un milione di cose da fare). E ho scritto un monte di cose (ma avrei potuto e dovuto scrivere molto di più). 

Insomma, è stata una settimana intensa, almeno per me. Spero anche per voi. (Magari la prossima però ci si riposa un po'). 


Big City - Foto © Antonio Dini


In questo numero:

  • Head
  • Body
  • Tsundoku Regular
  • Tsundoku Poetry Room 


BODY 

The Fetishization of Coding
Scrivere codice è diventata "la cosa" del tempo moderno. La seconda lingua che apre le porte del mondo del lavoro, rende più potenti, rende più completi. Lo insegniamo malamente ai nostri figli, come se fosse la nuova ragioneria per conquistare il mondo aziendale e imprenditoriale. Si possono fare tantissimi distinguo invece, a cominciare da quelli di questo articolo, per capire che l'attività di "coding" è quantomeno un sottoinsieme non solo dello STEM, ma anche della stessa informatica

The Many Lives of Lafcadio Hearn
Se non avete mai sentito nominare Lafcadio Hearn è normale: lo scrittore americano super-famoso dell'Ottocento oggi è completamente dimenticato. A meno che non viviate in Louisiana o in Giappone. Una storia particolare raccontata dalla Paris Review. Ma poi, come si fa a non leggere le avventure di uno che si chiama Lafcadio?

Metadata Is The Biggest Little Problem Plaguing The Music Industry
Se pensavate che con i moderni sistemi informatici sarebbero cessati gli errori e avremmo avuto avere transazioni automatizzate e più eque, qui trovate una triste verità: non è così. Dipende tutto dal furbacchione che sta alla consolle: in questo caso, l'industria discografica (notoriamente un posto per gentaglia, come tutti quelli che campano sul diritto d'autore altrui) che gioca con i metadati, a scapito di chi scrive e suona la musica. 

Susan Sontag was a monster
Il genio e il suo modo. Se Susan Sontag, una delle persone più interessanti intellettualmente della seconda metà del Novecento, era un panzer di produttività, intensità, passione per il suo lavoro, cambia qualcosa? Dobbiamo pensare che siamo tutti inadeguati e possiamo arrenderci? L'articolo in realtà è una riflessione di una donna su un'altra donna, eccezionale, che coinvolge anche trasversalmente il sistema dei media e accademico. È un discorso interessante, particolare, complesso, da leggere. 

The “Great Dying” Has Begun. Only Transforming the Economy Can Stop It
Dopo un inizio interessante, devo dire che non mi piace più tanto OneZero, rivista online che bazzica su Medium. Però questo articolo è interessante e apre la strada a molti altri ragionamenti, tra i quali uno semplice e forse tragicamente irrisolvibile: come potremo mai riuscire a cambiare in tempo? Perché il punto è che non c'è più tempo e stiamo rompendo tutto. Proprio tutto. La grande morte, insomma. 

There Are Two Types of Airport People
Sono tornato da un paio di giorni da un viaggio piuttosto lungo come distanza e breve come permanenza: quattro notti a Taipei. Nelle 12 ore di volo (più due per la tratta finale da Hong Kong a Taipei) leggevo un po' di cose arretrate (grazie Pocket!), tra le quali questa qui che spiega che esistono due tipi di persone per quanto riguarda l'anticipo con il quale arrivare in aeroporto. Nella mia esperienza si potrebbero aggiungere anche quelli del treno, e in famiglia ne ho un po' che amano il rischio. Invece io tendo ad anticipare di qualche ora, se posso. 

Nintendo Switch Lite is a smaller, cheaper Switch built exclusively for handheld play
Ho completamente saltato il ciclo di videogiochi dell'era Switch, e mi sto chiedendo se magari non avrebbe senso rientrare con la versione light (anche se giocare sulla televisione è in realtà molto più comodo). Chissà. Intanto Nintendo è riuscita ancora una volta a salvarsi all'ultimo minuto azzeccando l'ultimo prodotto possibile prima del fallimento. Come direbbe Super Mario: Mamma mia! 

After 15 Years, The Pirate Bay Still Can’t Be Killed
La pirateria online, il semplice atto di scambiarsi film, software e altro online, è qualcosa di più che un'attività illegale. E dietro ad esempio Pirate Bay, che sopravvive a tutto e a tutti, c'è qualcosa di più che non un'associazione per delinquere. Ecco il motivo per cui sopravvive anche al costante cambiamento della rete. 

Photos - Tokyo Mechanical Keyboard Meetup Vol.6
Essendo uno che mostly, I write, di quando in quando leggo cose sulle tastiere, il mio strumento di lavoro preferito. C'è la riserva indiana degli appassionati di tastiere meccaniche, mute, Dvorak, fai-da-te, dure, morbide, vecchie o solo vintage. E poi ci sono i giapponesi e i loro meetup sulle tastiere. Perché quando si parla di una qualunque ossessione, il Giappone gioca sempre in una categoria a se stante. 

Living without the modern browser
È possibile immaginare una vita senza un browser moderno? Perché esistono anche vecchi browser testuali che consentono di visitare un web diverso, più leggero e più interessante. Senza contare che i browser sono anche uno dei software più comunemente utilizzati che appesantiscono in maniera sistematica il computer (l'altro di solito è il sistema operativo stesso), creando obsolescenza e bisogno di nuovi strumenti in maniera parzialmente artificiale. Se si esplorano le alternative e gli accorgimenti necessari si può avere una idea della fattibilità. 

In 1919, driving cross-country was a crazy idea. An Army convoy set out to show it could be done
C'è un modo per leggere la storia americana che ha a che fare con le infrastrutture. Perché quel Paese è insolitamente grande e spostarsi da una parte all'altra ha un costo in termini di tempo e di opportunità. La scelta della ferrovia o delle automobili (e poi degli aerei) ha prodotto una serie di pro e di contro, oltre a tutta una serie di conseguenze di secondo e terzo ordine sociali ed economiche. In questo settore conta poi molto il peso dei militari, perché gli investimenti infrastrutturali servono anche a loro. Insomma, la motocavalcata attraverso gli Usa del 1919 è stato un esperimento che ha portato alla nascita dell'America come la conosciamo oggi. 

Preserving Laptop Stickers on MacBooks
Ok, lo so, questo sembra follia, e un po' lo è probabilmente. Ma è anche divertente: come proteggere il proprio MacBook dagli adesivi che ci vogliamo appiccicare sopra e come conservare questi ultimi anche quando cambiamo portatile. 

Airbus pulls anniversary book over fraud probe concerns: sources
Era un libro che avrei letto con piacere e infatti stavo aspettando di prendere la mia copia cartacea, quando è uscita questa notizia che proietta Airbus: The First 50 Years, scritto dall'ex giornalista del New York Times (molto, molto brava) Nicola Clark, fuori dal mio tsundoku. Il libro era stato commissionato dall'ex Ceo di Airbus (ha lasciato la funzione ad aprile) con l'idea di avere un racconto "vero" della storia di Airbus scritto da una vera giornalista (e pure parecchio brava, l'ho già detto?). La notizia ufficiale/ufficiosa è che ci sia paura di fornire cartucce a una inchiesta in corso sulle attività di Airbus. Ma di solito in queste cose c'è anche una spiegazione più semplice: quando se ne va il Ceo che ha commissionato il racconto della storia aziendale, chi viene dopo di lui vuole la storia riscritta o cancellata, a seconda della sua agenda. A me è capitato con due libri (fortunato, eh?), per questo empatizzo ancora di più con Clark. Un giorno mi capiterà di leggerlo, comunque. 

Apple kills the non-Touch Bar MacBook Pro, discounts the Air
È una notizia che mi tocca da vicino, per così dire: Apple ha cancellato il MacBook con schermo Retina 12 pollici, quello cioè sul quale sto scrivendo in questo momento. Scelta comprensibile e incomprensibile allo stesso tempo. Non veniva più aggiornato dal 2017 (anno in cui l'ho comprato, peraltro) e adesso è fin troppo obsoleto. Leggermente troppo limitato (una sola porta Usb-C per tutto ricarica compresa) il MBr12 aveva un difetto che non è mai stato superato: al compromesso in (precario) equilibrio tra dimensioni molto ridotte, autonomia e potenza, aggiungeva un prezzo punitivo – troppo alto – che lo ha trasformato in un prodotto non tanto di nicchia quanto quasi di lusso. Ne ho scritto anche io, oltre ad averlo recensito e criticato da vari punti di vista

AR goggles: FORM is sorta like Google Glass, but for swimming
Lo so che è una scemenza, senza contare che non vado mai a nuotare né in piscina né altrove, ma questa idea degli occhialini a realtà aumentata che ti fanno vedere parametri biologici e altro mentre nuoti sono un'idea fenomenale, secondo me. E mi esplode il cervello a pensare a quanti utilizzi potremmo avere nella vita di tutti i giorni se arrivassimo ad avere delle lenti a contatto AR connesse. Io aspetto quelle, ve lo dico. 


You feel to explore – Foto © Antonio Dini


TSUNDOKU REGULAR
Perché, quando si comprano libri e non si leggono ma si accumulano e basta, c'è una parola (giapponese) per dirlo

In questi giorni mi sono capitati fra le mani:

  • Fuori Controllo di Carola Frediani. Lei è una delle giornaliste più esperte di sicurezza che ci siano in giro. La sua newsletter Guerre di Rete è una delle principali ispirazioni di Mostly Weekly. E siamo pure amici. Nella migliore tradizione dello tsundoku, non ho letto il suo primo romanzo, Fuori Controllo, ma non vedo l'ora di metterlo sul mio comodino (fisico o virtuale che sia).
  • Jony Ive. Il genio che ha dato forma ai sogni Apple di Leander Kahney è il libro più completo (scritto da uno dei giornalisti più bravi e antipatici, peraltro) sulla matita dietro a tutto quel che abbiamo visto finora di Apple. Poi, Jony Ive l'altro giorno se ne è andato e chissà cosa succederà. Narrazione interessante per rimettere in fila un po' di pensieri sulla casa di Cupertino.
  • Una vita. Un libro per tutti. O per nessuno di Massimo Fini è una sorta di biografia di una delle voci più peculiari del giornalismo mainstream che fu. Massimo Fini oggi è un relitto del passato, cieco, abbandonato sostanzialmente dal sistema mediatico nel quale per un periodo ha avuto posizioni di potere. E si capisce perché sia stato una figura centrale e perché oggi sia stato completamente accantonato. Attenzione, il mio non è un endorsement a Fini, ma solo il riconoscimento che c'è molto da leggere anche là.
  • Robert Capa in Italia di Robert Capa e Fondazione Fratelli Alinari è una bella raccolta di fotografie scattate dal piccolo cronista di guerra e di vita ungherese saltato in aria sopra una mina nel 1954 mentre cercava di raccontare una nuova guerra, dopo aver legato il suo nome alla guerra di Spagna (il miliziano che muore "in diretta") e alla Seconda guerra mondiale (lo sbarco in Normandia). Anni fa avevo letto il suo Slightly Out Of Focus, che è un gran libro, divertente e tragico al tempo stesso, che merita molto (mi aveva talmente colpito che avevo pensato inizialmente a slightly anziché mostly). Le foto in questa raccolta sono tutte buone, oltre che belle. Ma se volete leggere, cercate Slightly.
  • Magnus prima di Magnus di Luca Baldazzi è uno strano libro, un catalogo di mostra, una raccolta di piccole cose sul mio autore di fumetti preferito, cioè Magnus, al secolo Roberto Raviola. Se non lo conoscete, cercate una buona edizione dei Briganti oppure dello Sconosciuto (magari quella a cura di Fabio Gadducci), o addirittura il suo Texone, e poi ditemi voi.
  • Il popolo di Firenze e altre cronache di Renzo Martinelli è un libro particolare: mette assieme gli scritti di una penna acuta e penetrante che raccoglie bozzetti, idee, personaggi e visioni della Firenze tra le due guerre. Un libro nostalgico e indimenticabile, che mi riporta alle storie di mio nonno sulla città in cui ha vissuto per quasi tutta la vita, e alle tracce visibili soprattutto nel centro storico della città in cui sono nato e che amo ormai a distanza. Più un'idea che un posto.
  • La conoscenza della conoscenza di Edgar Morin è un altro libro molto, molto particolare del filosofo francese, che fa parte del suo Metodo (volume 3) ma che segna uno snodo importante nella storia del pensiero, perché ci fa capire che sono le limitazioni il vero punto di forza del modo con il quale la mente che abita il nostro cervello cerca di conoscere, provando anche a immaginare se stessa. Morin è un gigante di 98 anni, fragile e delicato come Norberto Bobbio alla fine e come pochi altri grandi vecchi che ricordiamo che ci sono solo quando ci hanno lasciati. 

TSUNDOKU POETRY ROOM
Un oggetto di poesia alla settimana, a cura del poet-in-residence Roberto R. Corsi (@rrcorsi)

  • Nel nosocomio di Rosaria Lo Russo, (Effigie edizioni, 2016, EAN 9788897648574). Il nosocomio è l'Italia degli ultimi decenni, inevitabilmente destrorsa, i cui abitanti sono pervasi dalle paure e dal competitivo, innaturale prolungamento di se stessi oltre il naturale cursus della vita. Lo Russo è diretta, corrosiva e fluviale, con punte di delicatezza nella carrellata finale di personaggi. 

I link non hanno alcuna affiliazione, puntano solo all'oggetto culturale citato.

::END::    

Ti è piaciuta? Inoltrala a chi potrebbe essere interessato.
Se l'hai ricevuta, qui puoi iscriverti
Se vuoi cancellarti (subito, rapidamente e per sempre) il collegamento invece è più sotto.
Qui invece c'è l'archivio dei numeri passati
Buona domenica! 

Avete ricevuto questa email in non so quanti, perché TinyLetter non ha un contatore automatico da aggiungere in fondo. Pazienza, ce ne faremo una ragione.