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(quella che esce quando è pronta)
A cura di Antonio Dini
Numero 31 ~ 06 ottobre 2019
"La storia è un prato in cui tutti possono raccogliere il fieno". – Antico proverbio spagnolo
HEAD
Cross the world four times è una sorta di poema, di racconto morale, di guida zen. Le ragioni per cui fare il giro del mondo quattro volte, in quattro stagioni diverse della vita. Ma oggi non siamo più nell'Ottocento, non c'è più il Grand Tour. C'è il jumbo jet "strumento di pace di massa", c'è airbnb, ci sono i social, le carte di credito che funzionano ovunque, il roaming a basso costo, i centri commerciali con gli stessi marchi ovunque sul pianeta. Girare il mondo è diventato un viaggio possibile, tecnologico, social, low cost, fatto di migrazioni veloci, già viste su YouTube e condivise su Instagram e Snapchat. Questo guida zen è una piccola cosa, un segnale debole, che secondo me indica però una cosa importante: c'è un ricambio generazionale che ha reso le tecnologie parte del panorama: adesso che il futuro è finito, stiamo finalmente atterrando nel presente. Durerà poco, meglio goderselo.
Cross the world the first time to fall in love.
Ambienti innaturali – Foto © Antonio Dini
In questo numero:
- Head
- Body
- Vim Corner
- Tsundoku Regular
- Tsundoku Poetry Room
BODY
Motherhood Makes You Obscene è un vecchio scritto di Marguerite Duras pubblicato sull'ultimo numero della Paris Review e fa parte della raccolta Me & Other Writing che arriva in questi giorni in libreria e traduce per la prima volta in inglese varie composizioni della scrittrice francese. "Motherhood" è una narrazione durissima sulla storia della Duras, sulla maternità, su sua madre, sulla sua famiglia. Marguerite Duras è stata una scrittrice estremamente prolifica, scandalosa (suo l'Amante), potente, desiderabile. Non capisci mai se stai entrando dentro le sue viscere oppure se è lei che ti sta estraendo le tue. La nota che la caratterizza è una curiosità enorme, a tratti crudele, sempre leggera, sempre affilata, sempre chirurgicamente pulita.
Un muro invisible se alza entre los buitres de España y Portugal. Definirlo un mistero sarebbe troppo, anche perché è stato spiegato in maniera perfettamente logica e ha dato il via a una battaglia ambientalista. Ma la storia -- si può leggere in inglese su Twitter - è comunque suggestiva: gli avvoltoi spagnoli seguono, ma non oltrepassano mai, il confine tra la Spagna e il Portogallo. Ed è un confine privo di grandi cambiamenti orografici o climatici. Il motivo? Le carcasse delle vacche morte: Portogallo e Spagna hanno due leggi diverse. I portoghesi le smaltiscono, gli spagnoli le abbandonano. E qui comincia un bel racconto sulle ragioni e le conseguenze della mucca pazza, delle direttive europee e della loro ricezione nei paesi membri dell'Unione.
How Neil Young’s failed anti-streaming business helped the music industry. Neil Young è un musicista che può più o meno piacere (a me solo alcune cose), un personaggio pubblico alquanto discutibile (dall'epoca degli eccessi a quella del guru della musica) e un imprenditore altrettanto discutibile, considerando anche che ritengo la sua idea di musica liquida ad alta definizione fondamentalmente una bufala se non una gabola per far pagare gli allocchi. A quanto pare, però, ha avuto una certa utilità.
Privacy Fundamentalism. Ben Thompson di Stratechery fa un ragionamento che è nella pancia di molti (e che io non condivido affatto). In pratica, difende l'idea di una rete capitalista in cui anziché il lavoro è l'identità delle persone l'entità che crea il plusvalore. E configura scenari totalmente differenti per quanto riguarda i nostri futuri. Trovo questa apologia del capitalismo digitale sbagliata e imbarazzante, ma ciascuno giudichi per sé.
Again, this is not to say that privacy isn’t important: it is one of many things that are important. That, though, means that online privacy in particular should not be the end-all be-all but rather one part of a difficult set of trade-offs that need to be made when it comes to dealing with this new reality that is the Internet. Being an absolutist will lead to bad policy (although encryption may be the exception that proves the rule).
coLAB urbis pone una domanda interessante. Si può costruire una città con un approccio collaborativo e open source? La nuova frontiera dell'urbanizzazione passa dalla tesi di laurea di una studentessa brasiliana di architettura, Sofia Veras, che ha costruito il prototipo di un modello di progettazione condiviso che potrebbe diventare non solo una nuova città brasiliana, ma anche una idea di sviluppo. C'è in abbozzo la traccia di un'idea di partecipazione, anche se le idee e gli interessi vengono raccolto seguendo un approccio pensato nel mondo del software e con Git (cioè GitHub) come motore sottostante. Insomma, applicare i metodi dell'open source all'urbanistica porta a una effettiva partecipazione?
A Good Place: The Fake Town Where Everybody Knows Your Name. Se non ci fosse Internet, andrebbe inventata. O almeno, Reddit.
Located somewhere on a plane of nonexistence, the rapidly growing town of Lower Duck Pond rests, isolated, without even an official city map. Its locals don’t get lost, though. They know their way around quite well and discuss their comings and goings through postings on the subreddit r/HaveWeMet. The community’s 87,000-plus “residents” share constant chatter about which buildings in the area need repairs, which sandwich shops have been changing up their menu, and which streets need repaving.
It’s not unusual for newcomers to feel confused by the whirlwind of information and every resident’s seemingly picture-perfect memory of their surroundings. It helps to remember that they’re all pretending.
How To Evaluate Your Own Writing è interessante. C'è infatti una sottile distinzione (alle volte neanche troppo sottile) tra le informazioni utili per imparare qualcosa e i modi velleitari o semplicemente miopi che non sanno andare in profondità (avete presente il fantastico mondo del self-help di cui tante volte parlo?). Questo articolo secondo voi, che scrivete e vorreste migliorare il vostro modo di scrivere, da che parte sta della riga?
Every productivity thought I've ever had, as concisely as possible. Ok, questo è matto duro. Poi magari ci sono cose utili, ma ha qualche sindrome maniacale che prende molto spazio nella sua mente
Parthia: Rome's Ablest Competitor racconta la storia dei Parti, brutti e cattivi ma decisamente i migliori avversari degli Antichi Romani. Il punto di vista è in chiave anglosassone, e la cosa rende il tutto assurdo ma in modo moderatamente piacevole.
A Topographic Map of the Moon. Per me è totalmente inutile, ma devo dire che è anche bellissima.
Alone in the Dark è il mio momento nostalgia: ricordate Alone in the dark? Qualcuno di noi l'ha anche giocato. Quanti bei momenti. La storia e tutto il resto nel lungo saggio di questo antiquario del digitale.
VIM CORNER
L'angolo nel quale si si parla di bit e di come elaborarli
Commit graph drawing algorithms è un lavoro interessante: la tesi di laurea di uno studente che ha progettato un modo per visualizzare il grafo dei commit: esistono varie soluzioni per farlo e un punto interessante dell'articolo è che Pierre le passa in rassegna.
Un HumbleBundle da parte di O'Reilly, editore un tempo centrale nella rivoluzione digitale, sui libri che riguardano Unix e Linux: affrettarsi perché scade.
Parlando di ebook, The 5 Foundational DevOps Practices è una buona risorsa che permette di capire qualcosa di più sulla frontiera del DevOps. Che oggi non è più una novità, anzi con il cloud, i container e tutto il resto è diventato sempre più una modalità di lavoro condiviso (il cui obiettivo ultimo è eliminare i sistemisti, possiamo dire senza neanche troppo scherzare). Caveat: per scaricare l'ebook dovete però dare la vostra anima digitale a Splunk.
Per qualche strana ragione Dropbox, uno dei migliori prodotti cloud capaci di fare una cosa e farla molto bene, ha deciso di suicidarsi. Il prossimo passo è la collaborazione: il team dell'azienda ha annunciato novità: Introducing Dropbox Spaces è una specie di ibrido irritante e fuori luogo, che cerca di conquistare tutto anziché giocare con gli altri strumenti. Segue l'altro inutile strumento, Paper, che non conosco praticamente nessuno che lo utilizzi. Oltretutto quello che sapevano fare bene adesso non funziona più neanche così bene. Un vero peccato.
Una lettura lunga ma interessante. Due big del pensiero critico tecnologico si ritrovano e parlano del passato, del presente e del futuro del coding: Joel Spolsky and Clive Thompson discuss the past, present, and future of coding. Dietro c'è un libro interessante, Coders, e la comune passione per la fantascienza (soprattutto William Gibson e il cyberpunk), che è poi il tratto distintivo di quella generazione di nerd. La cosa divertente è che entrambi, come me, sono dei giornalisti specializzati ma non dei coder.
Uno dei problemi con la comprensione delle strutture dati è che i database sono tanti e piuttosto flessibili, ma in realtà hanno una storia che li rende più facilmente comprensibili e apprezzabili: Comparing Database Types: How Database Types Evolved to Meet Different Needs.
E visto che siamo nel Vim Corner, un altro piccolo contributo al tormentone sulla curva di apprendimento piuttosto ripida di Vim: Everyone Who Tried to Convince Me to use Vim was Wrong.
Parlando ancora di Vim: non conoscevo il plugin PeepOpen (o la versione desktop), che viene considerato uno degli strumenti più utili per chi scrive codice dentro Vim e non solo. È uno strumenti di ricerca basato su logica fuzzy, e va come i missili.
Infine, per chi non lo conoscesse o non avesse mai avuto il coraggio: un bel Tmux tutorial, incluso un pratico cheatsheet e il plugin Tmux Resurrect (per ricreare l'ambiente di lavoro dopo un riavvio). Tmux è molto utile, anche usandone solo le funzionalità base in locale, per riorganizzare gli spazi di lavoro e mantenere attivi i processi che vogliamo usare.
Scarpette bianche – Foto © Antonio Dini
TSUNDOKU REGULAR
Perché, quando si comprano libri e non si leggono ma si accumulano e basta, c'è una parola (giapponese) per dirlo
In questi giorni mi sono capitati fra le mani:
TSUNDOKU POETRY ROOM
Orfani (spero momentaneamente) del poet-in-residence Roberto R. Corsi (@rrcorsi), ci si arrangia come si può. Un paio di suggerimenti
Opere di Arthur Rimbaud, a cura di Olivier Bivort, traduzione di Ornella Tajani. Marsilio Editori. In libreria dal 28 ottobre. Presentato in una nuova traduzione con testo francese a fronte, esito di un lavoro filologico sui manoscritti, il volume contiene le opere poetiche complete di Rimbaud, versi e prose, nonché una selezione di lettere relative alla sua attività letteraria (1870-1875). Sono inoltre editi i testi recentemente rinvenuti in Francia, per la prima volta in edizione italiana.
I link non hanno alcuna affiliazione, puntano solo all'oggetto culturale citato.
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