November 24, 2019

[Mostly Weekly #38] Falsi come monete da tre euro

Mostly Weekly #38

La newsletter omonima a margine del canale Telegram
(quella che esce quando è pronta)

A cura di Antonio Dini
Numero 38 ~ 24 novembre 2019
 

“Erecting barriers against the existential is not new – before YouTube we had (and still have) mindless television and heavy drinking to help avoid deeper questions – but the advanced technologies of the twenty-first century attention economy are particularly effective at this task.” — Cal Newport


HEAD


Falso come Giuda, bello come lo dimonio
Forse l'inconscio collettivo aveva percepito prima degli analisti di mercato un cambiamento profondo nella rete di mediazioni tra la realtà e l'interno della nostra scatola cranica. Fatto sta che la "retromania", per citare la formula coniata e sposata da Simon Reynolds, è con una certa semplicità interpretabile come una reazione alla malga digitale che sta reintepretando e trasformando tutto, dai suoni ai colori alle immagini e a tutto quel percepiamo. In questo il machine learning, cioè quella che viene tendenzialmente chiamata "intelligenza artificiale", è solo l'ultima evoluzione di un paradigma in corso da circa 80 anni.

Un aspetto che evidenzia bene l'ambiguità di questo è il rapporto tra tecnologia da un lato e dall'altro cinema e sistema dei media. Quello che da una parte si chiama "resurrezione digitale" e permette di inserire attori morti e ricreati digitalmente all'interno di un film (come sta accadendo con James Dean, che farà da comprimario in un film), dall'altro si chiama deepfake ed è una maniera per alterare la realtà, proponendo interpretazioni virtuali di persone viventi, magari politici, mentre dicono e fanno cose che non hanno mai detto o fatto.

I deepfakes possono essere la base tecnologica per film più intriganti, ma sono anche uno strumento (non una piattaforma: per quello ci pensano Facebook, Google e Twitter) per alterare la realtà e creare campagne di disinformazione, mettere in modo macchine per la propaganda (e per il fango, come ci siamo inventati di chiamarle qui da noi) che sparigliano qualsiasi ragionamento sull'etica, sul diritto e sulle dimensioni economiche e socio-politiche della nostra società.

Sarebbe interessante a questo punto provare a fare degli esperimenti mentali per capire meglio che traiettoria sta imboccando la nostra società, ma anche quali possibili strade partono da qui e soprattutto dove vanno. La butto lì: finora molte cose non le abbiamo previste semplicemente perché non abbiamo prestato abbastanza attenzione.

E aggiungo: secondo me l'errore che corriamo adesso è invece quello di occuparci solo di cose già successe senza prendere in considerazione quelle che stanno per avvenire o che logicamente avverranno tra non molto.

Esempi? La regolamentazione dei beni e servizi creati in maniera autonoma da parte di macchine; la nascita di un terzo tipo di personalità dopo quella fisica e quella giuridica, dedicata questa volta ai sistemi di calcolo autonomo; il modo con il quale progettiamo e applichiamo le leggi, che potrebbe diventare automatico o quantomeno ricevere supporto da sistemi automatici dotati però di pregiudizi.

Ci penseremo per tempo?


 

Enjoy Las Vegas, part I – Foto © Antonio Dini

 

In questo numero:
- Head
- Body
- Vim Corner
- Tsundoku Regular
- Tsundoku Poetry Room


BODY

Erano i migliori
Una lunga e articolata inchiesta sulla storia di Condé Nast, ieri e soprattutto oggi, a due anni dalla morte di Si Newhouse e dall'uscita di Graydon Carter: adesso è la volta del nuovo Ceo del gruppo editoriale americano (per il quale collaboro con Wired Italia, peraltro) e soprattutto di Anna Wintour, il suo più grande asset editoriale. Non pare che siano messi molto bene.

La miglior difesa è il robot
Una delle cose che affascina la mente degli informatici è il diritto, inteso come leggi e giurisprudenza, soprattutto nei paesi con una tradizione di Statute law come quelli dell'Europa continentale. In generale, l'idea che ci siano una serie di regole e procedure che potrebbero essere formalizzate e automatizzate per valutare la realtà. E trasformare in servizio. Come sta facendo DoNotPay, che è una società americana che, via cloud e per 3 dollari al mese, ti permette di utilizzare il suo motore di machine learning per leggere tutti i contratti e gli atti legali tradizionali che vengono inviati normalmente a una persona (compravendite alcuni contratti in generale, multe, forme di assicurazione) e preparare automaticamente riassunti e difese, in maniera tale da capire ad esempio come fare opt-out senza incorrere in sanzioni, come fare ricorso per una multa, e via dicendo. Ci sono più di 200 tipi di tipi giuridici già classificati e altri che si aggiungono. Il sistema di machine learning li identifica e propone azioni o strategie. Non è perfetto e può portare a consulenze molto imperfette, incomplete o addirittura sbagliate (perché legalmente suicide). Però, ehi ragazzi, ci siamo: i robot legali stanno arrivando. Per ora negli Usa (a dicembre in Gran Bretagna) poi probabilmente nel resto del mondo.

Hack to fuck
Perdonate il titolo, però ci sta. Lo scopo di Tinder, infatti, è sostanzialmente quello: far vivere con pienezza la vita da single, sesso incluso. Cioè soprattutto il sesso. E questo -secondo Tinder- è possibile grazie a un algoritmo di matching che fa il 99% del lavoro. L'attività di swipe delle persone è residuale, serve a fornire la materia prima per l'algoritmo. E poi, se non ti vedono, non ti possono né scartare né scegliere (e se ti vedono, sappiamo per la teoria dei grandi numeri che una buona percentuale di volte si va a segno). Ecco, gente che cerca di migliorare la qualità (o perlomeno la varietà) della propria vita sessuale aumentando la percentuale di visibilità e per farlo ha trovato il modo di fregare l'algoritmo, cioè ottenere punteggi migliori che poi si basano sugli swipe degli altri. Ci sono vari trucchi (leciti) per farlo e questo articolo li spiega quasi tutti, intanto che fa informazione. Insomma, prego, servitevi pure.

La bellezza dell'algoritmo
Il concetto alla base del machine learning è che il sistema impara a fare molto bene una particolare cosa. Siccome la fa bene e in maniera sistematica, è capace di farla meglio degli esseri umani (questo è vero in generale per quasi tutto il software). Comunque, nello specifico: quando si fanno le foto sott'acqua ci sono problemi con il fatto che la luce si comporta in maniera diversa: vengono fuori soprattutto il blu e il verde e poi c'è una distorsione delle immagini dettata dall'effetto lente che i diversi strati e regioni dell'acqua possono avere. Ecco che arriva un algoritmo capace di correggere in tempo reale le foto scattate sott'acqua come se fossero state scattate nel mondo esterno, quello asciutto. E la cosa bella è che funziona anche con il video (che dopotutto è fatto con una serie di immagini). Per adesso il sistema, che si chiama Sea-thru, funziona solo con immagini scattate con luce naturale, ma presto funzionerà anche con quelle illuminate con la luce artificiale, che poi è il modo con il quale viene esplorata la maggior parte dei mari e degli oceani.

Ultim'ora: nuove scoperte della fisica
La cosa bella della scienza è che, quando pensi di essere a posto e aver capito tutto, cambia sempre qualcosa. E come potrebbe essere visto che siamo in un momento incredibile della storia umana? Dopotutto Neil Armstrong, il primo uomo a sbarcare sulla Luna, è nato solo 27 anni dopo il primo volo controllato della storia, fatto dai fratelli Wright. Ebbene, dopo le quattro forze fondamentali del nostro universo (gravità, elettromagnetismo e due forme di interazione nucleare) salta fuori che ci sarebbe una quinta forza che esce fuori dallo studio degli atomi di elio. E che permetterebbe di risolvere il problema della materia oscura, ad esempio. Il nuovo bosone fondamentale in questione si chiama X17, ancora non è stato osservato direttamente, ma è stato previsto sulla base dei risultati di alcuni esperimenti. Chi lo becca, vince il Nobel per la fisica.

VIM CORNER

Parliamo di container e vediamo alcune cose mica male anche più in generale: c'è ad esempio da approfondire le differenze tra docker e virtual machine (perché sono due cose differenti, no?) e poi approfondire un aspetto interessante. Le immagini dei container sono grandi e rischiano di occupare un sacco di spazio ogni volta che vengono duplicate e replicate. Per questo Docker utilizza gli overlay, cioè un sistema che permette di montare i filesystem delle immagini con due directory: una di base che è read-only e un'altra che invece può essere letta e scritta. Qui c'è un bel tutorial che spiega come si fa e come funziona; e comunque, sul filesystem di Linux gli overlay sono una cosa notevole e utile anche per altri scopi.
 

 

Enjoy Las Vegas, part II – Foto © Antonio Dini


 

TSUNDOKU REGULAR
Perché, quando si comprano libri e non si leggono ma si accumulano e basta, c'è una parola (giapponese) per dirlo

In questi giorni mi sono capitati fra le mani:

  • Cosima di Grazia Deledda è la storia (quasi) autobiografica di una giovane scrittrice che cresce a Nuoro nel diciannovesimo secolo: è il racconto delle difficoltà che incontra una donna nell'Italia di due secoli fa a costruirsi una autonomia esistenziale e professionale, addirittura una carriera letteraria. Per un italiano dell'epoca (e purtroppo non solo), praticamente un romanzo di fantascienza. Scritto divinamente, parte della vita e della carriera di una donna in buona sostanza autodidatta che, per prima tra le italiane, ha vinto il premio Nobel per la letteratura. Ah, Cosima è il terzo nome della Deledda, anzi di Grazia Maria Cosima Damiana Deledda.
  • Le città perdute, volume 1 del ciclo della Luna Nera di Tiziana Triana è una storia di amore e di lotta alla stregoneria (ma anche e soprattutto di lotta alla superstizione) ambientata nel Lazio del diciassettesimo secolo che ci insegna una cosa molto importante: le vere streghe sono quelle in realtà che lottano contro i diritti negati, ieri come oggi. La Luna Nera è anche una serie italiana di telefilm per Netflix, che esce all'inizio dell'anno prossimo. Il primo romanzo invece va in libreria in questi giorni.
  • La figlia cinese sulla via della seta di Alessandra Dal Ri è un libro che ovviamente non ho letto, che ha una storia apparentemente interessante ma che, dal riassunto su Amazon - probabilmente scritto dall'autrice -, ha anche seri problemi di sintassi: "Bia è una giornalista freelance che si invia nel mondo. Ama intervistare i 'grandi' della storia, quanto ama viaggiare. Il suo mestiere hobby è anche un escamotage per tenere in vita un matrimonio 'politically correct' ormai cristallizzato su di un presente senza futuro. Più amante di lei fantasiosamente incorporato. Talvolta il trio unito e solidale viaggia inseguendo gli scoop di lei". Potrebbe essere il romanzo (involontariamente) più divertente dell'anno, oppure -chessò- un vero capolavoro, se solo qualcuno avesse il coraggio di leggerlo.
  • Carmine Street Guitars di Ron Mann e Len Blum è un documentario dell'anno scorso che, se amate la vecchia New York o le chitarre elettriche (o entrambe) vi farà impazzire. Uno degli ultimi negozi originali rimasti nel Greenwich Village di New York, Carmine Streets Guitars di Rick Kelly (ma ci lavora anche la giovane Cindy Hulej) è il posto dove si producono le chitarre custom omaggio di Telecaster e Stratocaster della Fender. Chitarre realizzate esclusivamente con il legno secolare di vecchi edifici di New York e suonate da Bob Dylan, Lou Reed, Patti Smith, Jim Jarmusch e tanti altri artisti americani e non solo. Verrebbe voglia di andare a fare shopping, se non costassero un rene.

TSUNDOKU POETRY ROOM
In attesa del ritorno del nostro poet-in-residence Roberto R. Corsi (@rrcorsi), un po' di poesia

Libro de los regresos di Daniel Salguero Díaz, poeta spagnolo contemporaneo triste, melanconico, alla ricerca di eterni rimpianti, di ritorni impossibili, di occasioni e persone perdute, della intangibilità e vaghezza di cui è fatto il senso delle cose. Ammesso che esista, il senso, perché le sue poesie ci sono e sono molto belle.


Ilink non hanno alcuna affiliazione, puntano solo all'oggetto culturale citato.


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