March 15, 2020

[Mostly Weekly #54] Adesso siamo a casa.

Mostly Weekly #54

La newsletter omonima a margine del canale Telegram
(quella che esce quando è pronta)

A cura di Antonio Dini
Numero 54 ~ 15 marzo 2020 


“Life is what happens while you are busy making other plans” – John Lennon 


In questo numero:
Head
Body
Vim Corner
Tsundoku Regular
Tsundoku Live
Tsundoku Poetry Room



Ci voleva il coronavirus per fare la fila in ordine – Foto © Antonio Dini



HEAD
Lavorare da casa
Molte persone lavorano da casa e continueranno ancora per Dio solo sa quanto, a causa dell'epidemia di coronavirus. Durante un periodo di cambiamento come questo è normale sentirsi un po' giù. Il passaggio dal lavorare in un ambiente aperto, con i colleghi o quantomeno in un bar come faccio di solito io, a quello in cui sei solo tutto il giorno può essere difficile per molti. C'è anche lo stress della convivenza forzata con la propria famiglia e quello che deriva, non ce lo dimentichiamo, dall'affrontare l'epidemia stessa. Se vi sentite giù, provate a riconnetterti con il mondo con alcune piccole interazioni. Con la tecnologia ci sono molti modi in cui possiamo ancora interagire senza che sia necessaria una presenza fisica.

BIsogna però vestirsi sempre per il lavoro e ricordarci di mantenere una routine: siamo creature fatte di abitudini, dopotutto, e rispettarle ci aiuta a trovare un senso e più sicurezza. Designare un'area solo di lavoro, se lo spazio ce lo consente, ci aiuterà a rimanere concentrati. Ricordiamoci che mentre lavoriamo da casa dobbiamo disporre di sistemi per vedere cosa stiamo facendo. Miglioriamo la configurazione video in modo da poter comunicare meglio con gli altri. Infine, la cosa più importante: non bisogna cadere nella trappola del superlavoro. Lavorare da casa significa che è necessario impostare limiti chiari tra quando si lavora e quando no, in modo da non esaurirsi. Questa è una maratona, e si vince con la resilienza, non con lo sprint (almeno, secondo me). 

E se serve un esercizio per pensare in maniera positiva, possiamo sempre provare a concentrarci sul fatto che questa dell'isolamento è una opportunità per avere più tempo per noi, per fare molte cose che gli spostamenti e le continue interruzioni hanno reso a lungo difficili se non impossibili. È sempre stato così: dopotutto Shakespeare ha scritto le sue tragedie migliori in isolamento, durante una pestilenza. Infine, non dobbiamo mai dimenticare che i periodi di crisi e i disastri in generale fanno uscire fuori il meglio delle persone.  


BODY
Creature degli anni Novanta
Questo articolo è interessante perché mette giù un sacco di cose che sono migliorate dagli anni Novanta ad oggi. La persona è un po' più giovane di me, io avrei fatto riferimento ai miei anni, cioè gli Ottanta (nei settanta ero troppo piccolo, anche se sono la mia ancora di partenza). È migliorata la nostra qualità della vita, sono migliorate le tecnologie, le cose che si fanno quotidianamente. Santo cielo, praticamente oggi sarebbe impossibile immaginare di scivolare nella vita degli anni Novanta senza scoprire che ci mancano migliaia di piccole e grandi cose. E poi, per dare la prospettiva, c'è molto di più attorno a noi: internet per tutti, banda larga, telefonia mobile, genetica, intelligenza artificiale, realtà aumentata e virtuale. Abbiamo ridotto (teoricamente) l'uso della carta e trasferito tutti o quasi i servizi pubblici e buona parte delle attività private online. Andiamo avanti con i sistemi tradizionali (sempre meno) e stiamo finalmente cominciando a ripensare moduli, procedure e flussi di lavoro grazie al digitale. Internet arriva dappertutto e la televisione si può guardare in streaming oppure on demand.

Non serve più portarci dietro borsate di roba per fare le cose una volta più complicate. Fare fotografie è diventato facilissimo e ancora di più condividerle con tutti i nostro conoscenti e oltre. Esistono i social. È cambiato moltissimo il nostro modo di vivere: dagli apparecchi acustici minuscoli e quasi perfetti all'abbigliamento, che viene fatto meglio sia come dal punto di vista della progettazione che della produzione e dei materiali con cui viene realizzato. Abbiamo cure mediche per tutti, che una volta erano fantascienza. La nostra società è molto più sicura e interconnessa. La casa è più smart. Il cibo è sempre più disponibile e con una qualità e igiene che prima era difficile da raggiungere. Non si fuma più in moltissimi luoghi, e sono comunque diminuiti i fumatori. In Europa continentale si gira con una semplice carta d'identità e si usa la stessa valuta. Non serve più andare in banca o alla posta o alle assicurazioni. E si può comprare un'auto completamente elettrica, se si vuole, che si ricarica in meno di mezz'ora e può in parte guidare da sola. Infine, la nota geniale di questo articolo: le valigie con le ruote non sono più costose e rare, bensì molto più economiche e disponibili per tutti. Al punto che stanno cambiando l'architettura delle stazioni e degli aeroporti. Oh yeah.


Vim Corner
Il futuro nel design
Previsioni a breve periodo: le dodici tendenze che domineranno lo sviluppo delle interfacce utente dei prossimi due anni (fino alla fine del 2021). Il design digitale cambia costantemente per adattarsi alle esigenze e ai gusti in continua evoluzione degli utenti. La modalità scura è una delle tendenze più evidenti del design web e non solo, in quanto sembra ultra-moderna, consente di evidenziare e far venire fuori altri elementi di design, risparmiare energia della batteria del dispositivo (anche se questo dipende dal tipo di schermo) e ridurre l'affaticamento degli occhi. Le immagini imperfette stanno diventando più comuni e vengono accettate di più. Servono in quanto rendono le cose più uniche e fantasiose. Gli elementi 3D immersivi, le ombre morbide, i livelli e gli elementi fluttuanti stanno rendendo i siti web più futuristici e hanno anche alcuni usi pratici nella progettazione dell'interfaccia utente. I siti web stanno trovando nuovi modi per presentare informazioni. Si usano nuovi metodi di rappresentazione grafica dei dati, ma si possono anche combinare diversi mezzi artistici e integrare nel design la grafica generata al computer. I designer stanno rendendo il testo più grande e meno complicato, semplificando il linguaggio e usando toni meno formali. I disegni a colori sono molto più audaci, con combinazioni insolite più frequenti.



Italia surreale – Foto © Antonio Dini
 


TSUNDOKU REGULAR
Perché, quando si comprano libri e non si leggono ma si accumulano e basta, c'è una parola (giapponese) per dirlo

La Sanfelice di Alexandre Dumas (padre) è forse il capolavoro dell'autore francese ahimé sempre meno letto in Italia. È anche, per una strana combinazione, il primo libro che ho comprato quando mi sono trasferito a Milano, più di vent'anni fa.
L'architettrice di Melania G. Mazzucco è il ritorno dell'autrice al romanzo storico, ambientato nella Roma del Seicento con una trama ricca, complessa, barocca, femminista. Potente ma richiede un certo sforzo.
Il re giallo di Robert W. Chambers, è una raccolta di dieci racconti che ha costruito il canone del fantastico come genere. Ciascun racconto si tiene con gli altri grazie allo stesso spunto: la tragedia del Re Giallo che fa impazzire chiunque la legga. È un pezzo di letteratura da non perdere. 


TSUNDOKU LIVE
Giusto quel paio di vecchi classici che vale la pena ascoltare ancora

Tubular Bells di Mike Oldfield è un grand brano live, registrato a Montreaux nel 1981. Che sotto ci sta bene mentre si legge, magari facendola seguire anche dall'unico successo "pop" di Oldfield, cioè Moonlight Shadow del successivo album Crises.

Baby Please Don't Go di Muddy Waters e i Rolling Stones è un live registrato, sempre nel 1981, alla Checkerboard Lounge di Chicago. Perché se Muddy Waters ti dice di salire sul palco, tu sali, anche se sei Mick o Keith. Semplicemente fantastico. 


TSUNDOKU POETRY ROOM
La stanza della poesia di Mostly Weekly

Nove marzo duemilaventi di Mariangela Gualtieri. Scrivono quelli della Scigheria: «Il primo ministro Conte auspica un rapido ritorno alla normalità per "correre più veloci domani". Noi speriamo invece che questo periodo sia occasione di rallentamenti e ripensamenti duraturi, che si esca da questa epidemia con un'idea più armonica e collaborativa dell'essere umano e del suo collocarsi sul pianeta». 


I link non hanno alcuna affiliazione, puntano solo all'oggetto culturale citato.


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