La newsletter omonima a margine del canale Telegram
(quella che esce quando è pronta)
A cura di Antonio Dini
Numero 56 ~ 29 marzo 2020
"Open different doors, you may find a you there that you never knew was yours. Anything can happen." – Mary Poppins
In questo numero:
- Head
- Body
- Vim Corner
- Tsundoku Regular
- Tsundoku Live
- Tsundoku Poetry Room
Green light – Foto © Antonio Dini
HEAD
Rebibbia Quarantine
Non so voi, ma io in questa quarantena sto lavorando parecchio: è una fortuna perché ci possono essere conseguenze molto negative dal punto di vista psicologico e della forma fisica. Il risultato però è che non ho il tempo di annoiarmi in santa pace. Oltretutto, veniamo bombardati dalle comunicazioni altrui, sia di lavoro che sociali, ma anche una marea crescente di aziende, testate, blogger e influencer preoccupati che il tempo non ci passi e desiderose di farci leggere, dire, fare, baciare, lettera o testamento qualsiasi cosa. Basta (per loro) che non non corriamo il rischio di stare fermi dieci minuti e possiamo magari annoiarci (orrore!) e magari pensare all'abisso davanti ai nostri piedi. Personalmente non ne ho bisogno: l'abisso se è per questo c'è e rimane (come diceva anche Totò in "La Livella" e come ogni adulto dovrebbe sapere. Ma prima di fare il passo fatale ce n'è in abbondanza di cose da fare.
Continuo Mostly Weekly perché mi diverte e perché penso che magari possa anche essere un'abitudine interessante per qualcuno dei miei lettori affezionati. Per questo, per rallegrarvi l'animo, comincio con i tre episodi di Rebibbia Quarantine di Zerocalcare: Uno, Due, Tre. Seguono osservazioni di varia umanità; ma sempre senza esagerare, per carità!
BODY
Il sentimento della rete
In questi giorni gira questo testo sui social. Ma non solo. È anche il senso di alcuni articoli di fondo ed editoriali pubblicati da vari giornali, del parere di commentatori televisivi e altro. Non sono d'accordo né per il metodo (molto semplificatorio) né su alcune cose nel merito. Tuttavia, è una buona sintesi di quella che sembra una presa di coscienza sulla quale sarà necessario tornare. Quindi, fatto salvo che "publishing is not endorsing", buona lettura.
Ah, ma allora SI PUÒ FARE! Lo smart-working da casa senza creare traffico e inquinamento e senza intasare i trasporti pubblici, o per chi ha figli piccoli a casa magari malati che non possono andare a scuola.
Ah, ma allora SI PUÒ FARE! la didattica a distanza magari durante le allerte meteo o per chi ha qualsiasi altro problema di mobilità.
Ah, ma allora SI PUÒ FARE! andare a ritirare la pensione a scaglioni senza fare folle oceaniche agli uffici postali ogni mese o addirittura usare i bancomat.
Ah, ma allora SI PUÒ FARE! il medico di base ti manda la ricetta tramite SMS o email senza dover prendere un giorno di ferie per andare a fare la fila allo studio medico.
Ah, ma allora SI PUÒ FARE! A proposito di file, fare una fila ordinata senza nessuno che voglia fare il furbo e passare davanti.
Ah, ma allora SI PUÒ FARE! Elogiare il sistema sanitario nazionale senza offendere o peggio malmenare il medico al pronto soccorso perché abbiamo aspettato un'ora in più.
Ah, ma allora SI PUÒ FARE! Elogiare le forze dell'ordine per il lavoro svolto.
Ah, ma allora SI PUÒ FARE! Fregasene dei bilanci, l'Europa e lo spread per impiegare risorse per aiutare chi è in situazioni di urgenza o difficoltà.
E infine
Ah ma allora SI PUÒ FARE! Una telefonata ogni tanto a chi vogliamo bene per chiedere come sta invece del solito messaggino anche per gli auguri di compleanno o addirittura le condoglianze.
...ah ma allora SI PUÒ FARE
Personalmente, invece, mi sto convincendo che la vera emergenza sia quella della salute pubblica, e che una quarantena nazionale protratta per mesi, senza misure pensate per gestirne il carico psicologico e sociale, sia un errore evitabile che rischia però di sconfinare nel disastro.
reMarkable
Un paio di anni fa ho cominciato a puntare il lavoro di una startup americana, reMarkable, che produce un tablet con tanto di stilo e schermo eInk. Lunghissima autonomia, formato generoso, molto leggero, è uno strumento di scrittura che permette di leggere e modificare Pdf, scrivere con la penna e far riconoscere quel che si è scritto, più o meno mandare (e forse ricevere?) mail. Adesso è uscita la versione due dell'"e-paper tablet" che costa sempre troppo ma un po' di meno e promette di fare ancora meglio il suo lavoro(breve video). Che poi pone sempre lo stesso problema: apparecchi specializzati che fanno una cosa sola ma bene, oppure apparecchi convergenti che ne fanno tante più o meno bene?
Il ritorno del fogliettone, da ascoltare però
Un capitolo al giorno di un audiolibro. Non sopporto gli audiolibri, ma in questo momento in cui siamo stati privati di molto – la sicurezza della salute per noi e i nostri cari, la libertà di movimenti, per alcuni anche il lavoro e potenzialmente molto di più – mi ha colpito la storia di Ginzo Robiginz. È lo pseudonimo di un signore che da anni realizza libri per i non vedenti. Sono libri fuori copyright e a distribuzione gratuita, in questo caso dal Centro Internazionale del Libro Parlato di Feltre, che conta centinaia di volontari e ha uno scaffale di migliaia di audiolibri (ventimila e più). Dalle opere per l'infanzia ai classici della letteratura.
La storia di Ginzo è raccontata da lui stesso in una vecchia intervista: «Quattro o cinque anni fa sono stato colpito da una neurite ottica che mi ha fatto perdere l'uso della vista per qualche mese. Sono sempre stato un grande lettore e soffrivo a non poter leggere. Ho scoperto gli audiolibri, che mi hanno aiutato molto in quel periodo, e così ho deciso di rendermi utile per aiutare chi la vista non ce l'ha proprio».
L'ho scoperto per caso mentre cercavo un libro da ascoltare, in particolare il primo volume del ciclo dei "Pirati della Malesia" di Emilio Salgari, conosciuta anche come la storia di Sandokan e dei suoi prodi. È un ciclo molto lungo, fatto da ben undici volumi che raccontano anche molte altre storie, a partire da quella di Yanez. I "Pirati della Malesia" si apre con il romanzo "I misteri della Jungla Nera", che è un libro del 1895 originariamente nato a puntate: un feuilleton pubblicato giornalmente per settimane sui quotidiani dell'epoca. Il ritmo, l'inventiva, il bisogno di tenere sempre il passo di quella narrazione nasce anche da questo.
Bisogna infatti sentire come scorre bene. Ancora oggi. Per questo sul mio canale Telegram Mostly, I Writeho deciso di pubblicare un capitolo ogni giorno dell'audiolibro, oltre a tutto il resto. Se vi interessa, iscrivetevi. Siamo arrivati più o meno al decimo capitolo. Spero possa diventare per qualcuno, come per me che lo ascolto all'ora di cena, un feuilleton che aiuti a vivere un po' meglio questo momento: ci vuole coraggio e anche gusto per l'avventura, perché no!
Su Telegram potevo mettere i file audio direttamente dentro i post, "costringendo" chi volesse ascoltarlo a seguirmi. Non l'ho fatto: se qualcuno vuole sentire tutto l'audiolibro subito, o scoprirne altri letti da Ginzo o da altri, liberissimo di farlo. Anzi, è incoraggiato. Ma se volete, possiamo prendere questo passo di uno al giorno, verso sera, e andare avanti. Buon ascolto.
Qui il primo capitolo uscito una decina di giorni fa, nel feed trovate gli altri. Se volete infatti potete iscrivervi a Mostly, I Write.
Vim Corner
Fenomeni da caseggiato
Tutto da solo, si è registrato il suo disco da casa. Imparando nell'ordine: a suonare, a comporre, a registrare, a produrre, a distribuire, a fare marketing. Ah, ha fatto pure il video (idea, progettazione, ripresa, montaggio, effetti). Lo metto dentro Vim Corner perché secondo me più nerd di così si muore. Questa è l'attitudine da hacker, non da musicista.
Il sistema operativo cinese
Sono affascinato da anni dal fenomeno dell'autarchia in ambito tech e digitale. Viviamo sempre più in piattaforme tecnologiche controllate da poche grandissime aziende (praticamente solo Usa) e vedere che ormai la lotta dei big del tech non è più contro piccole, medie, grandi o grandissime aziende, bensì contro interi stati, anzi i più grandi stati al mondo, lo trovo affascinante. La Cina sta lavorando sodo, a quanto pare, per mettere in produzione una versione di Linux (la distro Deepin) molto customizzata battezzata con il pomposo nome di "Unified Operating System" che, appoggiata sui suoi misteriosi processori (nel senso che non è chiarissimo quali siano) potrebbe aprire le porte a un'altra informatica svincolata dallo strapotere degli imperialisti americani.
Cambia quel pin
Un bel lavoro di ricerca sulla effettiva sicurezza dei pin, i codici numerici per proteggere i nostro telefoni. Interessante perché da un lato fa capire che ci sono più aspetti che non solo i pin "facili da indovinare" come ad esempio le blacklist dei produttori di apparecchi. E dall'altro fa vedere le macchine con cui si forzano i pin, fatte di lego. Fantastico.
La difficoltà di capirci qualcosa
Un tempo le informazioni arrivavano più di rado e cambiavano il punto di vista delle persone. Ma c'era comunque un pensiero dietro che aveva una sua intrinseca razionalità. Nessi di causa ed effetto che la mente analitica poteva riconoscere e in certa misura prevedere con dei semplici modelli mentali. Dopotutto, il manuale dell'ingegnere conteneva tutto quello che un ingegnere (di qualsiasi specializzazione) doveva sapere e che stava tutto, appunto, nello spazio di un manuale. Adesso viene fornito in vari volumi ed è sostanzialmente diviso per rami dell'ingegneria.
Per questo l'oscillazione tra "cosa fa bene" e "cosa fa male" nelle notizie di questi giorni è spesso spiazzante: chiudono Las Vegas (buono) ma così facendo sterminano i maiali degli allevamenti attorno alla strip che da decenni si nutrono delle decine di tonnellate di cibo da buttare via ogni giorno. Oppure, il cloud è la prossima fonte di consumo e disastro ambientale, peggio degli aerei, ma poi salta fuori che in realtà non è vero che impatta così tanto. Tra un po', insomma, diranno anche che la quarantena fa male, mica solo il male che vuole evitare.
Innovare camminando
Gli zaini, quelli belli grossi con cui si va in vacanza, non sono banali. E adesso stanno migliorando in maniera sensibile, con idee nuove sulla meccanica con cui devono funzionare quando sono appesi sulle nostre spalle.
ZType
Il giochino perfetto per rilassarsi mettendo a profitto e allenando la velocità di scrittura.
(The Polygons of) Another World
Parlando di giochi, e magari di console, un salto nel passato. Questo progetto per fare la conversione di un grande classico videoludico, Another World, su Jaguar di Atari (storia particolarissima peraltro) è stato documentato in un saggio che vale un dottorato di ricerca in una disciplina che ancora non esiste, a metà tra l'informatica e la ludología. Ed è solo un capitoletto di un lavoro epico sul porting del gioco su svariate piattaforme. Che dimostra, casomai ce ne fosse ancora bisogno, che i videogiochi hanno attraversato fasi diverse, e che quella della creatività assoluta è alle nostre spalle.
New Old Camera – Foto © Antonio Dini
TSUNDOKU REGULAR
Perché, quando si comprano libri e non si leggono ma si accumulano e basta, c'è una parola (giapponese) per dirlo
< Come distruggere il mondo e vivere felici di Giovanni Medioli è il libro di fantascienza scritto anni fa da un amico che racconta di quella volta che un'epidemia nata per via di uno scienziato pazzo tra i funghi della Lunigiana stava per sterminare il pianeta. O almeno le terre di Luni a cavallo tra Toscana e Liguria. Disponibile solo in ebook (come se poi uno potesse andare a comprarselo in libreria) e gustoso come una trifolata.
< I drammi personali di un pesce rosso di Lorenzo Molino è l'opera prima di un mio giovane allievo della Civica Scuola di Cinema e Televisione della Fondazione del Comune di Milano (puf puf). Uno degli ultimi libri scritti prima del morbo, un bildung reisen che rischia di essere interrotto a metà.
< The Third Reich part I, II, III e IV di Roberto Bolaño è la lettura gratuita (in inglese) offerta dal New Yorker. Approfittatene finché dura, perché merita.
< Morbus Gravis di Paolo Eleuteri Serpieri è il primo volume della saga erotica a fumetti avente come protagonista la formosa Druuna che ha portato alla ribalta nome di Serpieri. Druuna poi si è persa sostanzialmente nella pornografia leggera più che nell'erotismo spinto, ma rimane comunque uno snodo significativo del fumetto italiano negli anni Novanta. PES disegna da dio.
TSUNDOKU LIVE
Giusto quel paio di vecchi classici che vale la pena ascoltare ancora
< Live at Little Desk Music con Yusuf/Cat Stevens per lo show di Npr Music che adoro, Little Desk Music. In questo caso è un piacere rivedere e ascoltare la dimensione umana e unplugged di Yusuf/Cat Stevens. C'è anche un sotto-testo, scritto da Bob Boilen, l'ospite che parla all'inizio del video e che spiega come è nato il suo rapporto con Cat Stevens. Alla fine conoscerlo solo per Father and Son è un peccato, anche se è una canzone molto bella e che risuona potente ogni volta che la si sente, magari se prima si era figli e adesso si hanno dei figli.
< Reputescion del 22-10-2015 con Edoardo Bennato è un programma televisivo di quasi cinque anni fa da vedere per (ri)scoprire uno dei due grandi rocker italiani (l'altro secondo me è Ivan Graziani). Considerate che Bennato all'epoca aveva 69 anni, e adesso 74. Un mulo (che a quei tempi faceva i concerti per il Movimento 5 Stelle con Beppe Grillo in versione bluesman come guest star).
< While My Guitar Gently Weeps di Daniel Estrem. La canzone dei Beatles, anzi di George Harrison, suonata con il liuto barocco è, sorprendentemente, uno spettacolo.
< Discumbobuloveyoulong di Ida Nielsen. Hanno dato un pedalino nuovo alla bassista "bassida" Nielsen, che si diverte a fare i loop e a creare strati su strati di musica. È uno dei casi in cui le quantità, i tempi e le proporzioni sono altrettanto importanti della melodia e del ritmo, creando il contrafforte culturale per sostenere che la musica sia matematica (non lo è, ma in questo caso la potremmo definire algebra). Ida è danese ed è nota per aver fatto da bassista a Prince con i New Power Generation e il trio funk trio 3rdeyegirl (e credo che siano ancora in attività).
TSUNDOKU POETRY ROOM
La stanza della poesia di Mostly Weekly
< Orange Tree di Margaret Ross è una poesia dell'autrice newyorkese che è stata pubblicata sul numero di primavera della Paris Review (il numero 232), disponibile online, e che comincia così: «A ginkgo leaf like a splayed ass».
I link non hanno alcuna affiliazione, puntano solo all'oggetto culturale citato.
::END::
Ti è piaciuta? Inoltrala a chi potrebbe essere interessato.
Se l'hai ricevuta, qui puoi iscriverti
Se vuoi cancellarti (subito, rapidamente e per sempre) il collegamento invece è più sotto.
Qui invece c'è l'archivio dei numeri passati
Buona domenica!