April 26, 2020

[Mostly Weekly #60] The QuaranZine Part Three

Mostly Weekly #60

The QuaranZine Part Three
Note dalla reclusione

La newsletter omonima a margine del canale Telegram
(quella che esce quando è pronta)

A cura di Antonio Dini
Numero 60 ~ 26 aprile 2020 

"The greatest use of life is to spend it on something that will outlast it."

– William James 

In questo numero:
Head
Body
Tsundoku Regular
Tsundoku Live
Tsundoku Poetry Room

 

Un meraviglioso futuro dietro le spalle – Foto © Antonio Dini 


HEAD

I libri più abbandonati di sempre
Fin dalla scuola, ci sono molti libri che "bisogna leggere". E il fenomeno non si esaurisce: negli anni i libri che prendiamo su e che non finiamo, gli "abbandonati", si moltiplicano. Anche tra quelli che "bisogna leggere" È una specie di segreto di Pulcinella, anche un po' vergognoso da rivelare. Perché nella nostra cultura, che fino a tre generazioni fa era contadina e con un tasso di analfabetismo molto elevato, buttare un libro è un peccato mortale, e abbandonarne la lettura quasi. Così, i libri non li abbandoniamo, ma li lasciamo sospesi. Sono "in lettura". Peccato che poi non sia veramente così: se un libro lo lasci fermo per dieci, quindici anni, non è più sospeso. È abbandonato.

Con Anobii abbiamo cercato di capire come funziona questa cosa, complice anche la giornata mondiale del libro. Gli utenti del sociale network dei lettori hanno delle librerie virtuali in cui aggiungono mano a mano i loro libri. Questi hanno "stati" diversi: possono essere semplicemente nel suo scaffale, in lettura, letti oppure abbandonati. Anobii ha aggregato i dati degli scaffali dei lettori italiani per stilare una classifica dei libri più abbandonati. Li potete trovare tutti in questa collezione

Elaborando i dati si possono fare molte cose. Ad esempio, la classifica cambia se viene ordinata con criteri differenti e se ne possono trarre considerazioni differenti. Questi che seguono sono i primi 15 libri più abbandonati di sempre dai lettori di Anobii:

  1. Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien (abbandonato da: 1581 anobiani)
  2. Sulla strada di Jack Kerouac (abbandonato da: 1164 anobiani)
  3. Il nome della rosa di Umberto Eco (abbandonato da: 1149 anobiani)
  4. La coscienza di Zeno di Italo Svevo (abbandonato da: 1133 anobiani)
  5. Ulisse di James Joyce (abbandonato da: 1022 anobiani)
  6. Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez (abbandonato da: 901 anobiani)
  7. Il Silmarillion di J.R.R. Tolkien (abbandonato da: 857 anobiani)
  8. L’eleganza del riccio di Muriel Barbery (abbandonato da: 829 anobiani)
  9. Che tu sia per me il coltello di David Grossman (abbandonato da: 806 anobiani)
  10. Siddharta di Herman Hesse (abbandonato da: 799 anobiani)
  11. Gomorra di Roberto Saviano (abbandonato da: 733 anobiani)
  12. Q di Luther Blissett (abbandonato da: 723 anobiani)
  13. 1984 di George Orwell (abbandonato da: 723 anobiani)
  14. L’ombra del vento di Carlos Ruiz Zafón (abbandonato da: 695 anobiani)
  15. Delitto e castigo di Fyodor Dostoevsky (abbandonato da: 695 anobiani)

È una classifica che ci dice sostanzialmente quali tra i libri più popolari in assoluto viene più spesso abbandonato. Invece, mettendo in relazione gli abbandoni con il numero di persone che li hanno messi nelle loro librerie, emerge un dato diverso che è stato chiamato "tasso di non leggibilità". È divertente e anche sorprendente. 

  1. Non si muore tutte le mattine di Vinicio Capossela 12%
  2. Ulisse di James Joyce 11%
  3. L’uomo senza qualità di Robert Musil 11%
  4. Che tu sia per me il coltello di David Grossman 7%
  5. Infinite Jest di David Foster Wallace 6%
  6. L’ultima riga delle favole Massimo Gramellini 6%
  7. Il tamburo di latta Günter Grass 6%
  8. Il teorema del pappagallo di Denis Guedj 6%
  9. Il Silmarillion di J.R.R. Tolkien 6%
  10. L’isola del giorno prima 6%
  11. Il cimitero di Praga di Umberto Eco 6%
  12. Così parlò Zarathustra di Friedrich Nietzsche 5%
  13. Le cronache di Narnia di C. S. Lewis 5%
  14. Q di Luther Blissett 5%
  15. La montagna incantata di Thomas Mann 5%

Infine, scorrendo la collezione con i primi 80 abbandonati, salta fuori che l’autore oggi popolare “più abbandonato” per numero di titoli pubblicati è Umberto Eco (con cinque libri), seguono con quattro J.R.R. Tolkien e Alessandro Baricco, e con tre Dan Brown, Christopher Paolini, Fyodor Dostoevsky.


BODY

La storia infinita
Da dove viene fuori l'idea di un reddito di base universale? Chiederselo è un buon modo per cominciare a capire di cosa stiamo parlando e di provare a verificarne il senso, l'applicabilità, le implicazioni, le conseguenze. Qui è stata tracciata una vera e propria genealogia, purtroppo totalmente americanocentrica, dell'Universal Basic Income per capire se ha senso durante la crisi del coronavirus.

Il memoriale
Instagram sta finalizzando il più velocemente possibile la funzionalità "memoriale", cioè la possibilità di aggiungere la scritta "Remember" sotto il nome utente di chi è morto. È da tempo che ci pensavano, ma con l'emergenza coronavirus in qualche modo la percezione delle morti è cambiata. Fino a questo momento i famigliari del caro estinto possono chiedere (tramite un form sul sito dell'azienda) il "congelamento" dell'account dell'utente che rimane attivo e inalterato nei secola seculorum. Mancava la scrittina "Remember" per far capire che l'utente è trapassato. Tra poco ci sarà. 

Moloch
Aol, cioè America OnLine, che poi ha cambiato nome e pelle milioni di volte, ha rilasciato su GitHub il suo Moloch, che è un sistema di cattura e ricerca di pacchetti indicizzati su larghissima scala. È stato costruito per funzionare attraverso decine di sistemi e gestire centinaia di gigabit di traffico al secondo. Moloch ha una interfaccia molto semplice via web con viste multiple dei dati che vengono catturati. 

Press ⌘B
Marcin Wichary lavora per Figma, sta preparando un libro sulle tastiere (rallentato dal coronavirus) che non vedo l'ora di comprare e scrive pezzetti di storia urbana di San Francisco e dintorni da leccarsi i baffi. Ma soprattutto, ha fatto un talk intitolato I Pressed ⌘B che mi è piaciuto molto, 20 minuti spesi bene per me: "Whenever you press ⌘B in Figma, what happens is a choreography of events of surprising complexity. It’s a collision of two worlds – keyboard shortcuts and typography – each one with hundreds of years of history." 

Profondità
Non so cosa succederà quando terminerà la pandemia e annessa quarantena: moltissime cose che prima c'erano probabilmente non ci saranno più (fallimenti, cambiamenti di strategia, trasformazione dei modelli di business). Questa però è particolare: finora solo sette persone hanno visitato il fondo della Fossa delle Marianne e il suo punto più profondo, il Challenger Deep, che è profondo 10.928 metri e dovrebbe essere il punto più profondo di tutti i mari del pianeta. Ebbene, una azienda che si occupa di viaggi ha programmato di offrire tre posti per "turisti" nella prossima spedizione. Ognuno di questi posti costa 750mila dollari e la missione richiede otto giorni in tutto, di cui quattro ore effettivamente sul fondo del mare. Non si sa quando verrà fatto (o se verrà più fatto) ma per il viaggio verso il basso il sottomarino è stato riorganizzato in maniera da avere aree comfort per i passeggeri, come uno "Sky Bar". Non è richiesto alcun addestramento per i passeggeri. Io in ogni caso là sotto non ci vado neanche se me li danno a me 750mila dollari. 

Timestamp
Come ho scritto un po' di tempo fa non sto più usando la Bash come shell di default ma Zsh (e ogni tanto gioco con Fish, che è carina). Però questa utility per la Bash è carina: un modo per visualizzare nel prompt l'orario e la data di quando è stato lanciato ogni comando. Sembra una cosa marginale, ma in realtà è diabolicamente utile. 

Sintesi
Non credo che serva a nessuno se non a chi le scrive, ma le pagine di TIL sono affascinanti. In ogni caso, sono brevi sintesi di singoli concetti scritti man mano che l'autore, che sta imparando a programmare, li apprende. 

Riscaldamento parziale
A quanto pare quando un MacBook Pro è in carica e ha degli accessori attaccati, si scalda molto se la carica avviene nelle porte Thunderbolt 3 (Usb-C) sul lato sinistro. Se si sposta la carica sul lato destro, si raffredda. Il fenomeno è affascinante e inquietante, soprattutto per chi come me non ha porte sul lato destro (nel mio caso, ne ho una sola)
 

Lockdown – Foto © Antonio Dini


TSUNDOKU REGULAR
Perché, quando si comprano libri e non si leggono ma si accumulano e basta, c'è una parola (giapponese) per dirlo

Il poema dei lunatici di Ermanno Cavazzoni fece innamorare persino Federico Fellini, che lo adatto e lo trasformò nel suo ultimo film, "La voce della Luna". Il protagonista è la Lombardia, ma una Lombardia sterminata e minuscola, eccentrica, surreale. 


TSUNDOKU LIVE
Giusto quel paio di vecchi classici che vale la pena ascoltare ancora

We are the World di USA for Africa. Era il 1985, trentacinque anni fa lo scorso 8 gennaio. La canzone a cui parteciparono alcune delle star della musica americana fu una delle iniziative per la carestia che aveva devastato il continente africano. Usa for Africa fu un progetto americano che seguì la canzone britannica del 1984 Do They Know It's Christmas? realizzata da Band Aid. L'iniziativa americana nacque da Harry Belafonte, la canzone venne scritta da Michael Jackson e Lionel Richie, e venne prodotta da Quincy Jones e Michael Omartian. Con queste due clip, agli albori della musica televisiva (Mtv nacque nel 1981, l'italiana Videmusic nel 1984), e con il concomitante concerto Live Aid del luglio 1985 (la Woodstock "buona" degli anni Ottanta, aperta in Inghilterra da Carlo e Diana), dal punto di vista sociale si amplificò e consolidò definitivamente l'identità dell'immaginario musicale angloamericano degli anni Ottanta nell'epoca televisiva in cui veniva reinventata la cultura giovanile.


TSUNDOKU POETRY ROOM
La stanza della poesia di Mostly Weekly

La principessa si salva da sola di Amanda Lovelace è il viaggio interiore di una giovane donna che si conosce e scopre la sua identità attraverso una fase di crisi. Si tratta della prima raccolta di poesie di Lovelace, autopubblicata in rete e diventata poi un piccolo fenomeno editoriale (è pur sempre poesia). "Questa non è una favola. / non ci sono principesse. / non ci sono damigelle. / non ci sono regine. / non ci sono torri. / non ci sono draghi. / c'è solo una ragazza / messa di fronte al difficile compito / di imparare a credere in / se stessa". 


I link non hanno alcuna affiliazione, puntano solo all'oggetto culturale citato.


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