June 28, 2020

[Mostly Weekly #69] All your base are belong to us

Mostly Weekly #69

‌All your base are belong to us

La newsletter omonima a margine del canale Telegram
(quella che esce quando è pronta)

A cura di Antonio Dini
Numero 69 ~ 28 giugno 2020 

“You are never too old to set another goal or to dream a new dream.” – C. S. Lewis 

In questo numero: 

  • Head
  • Body
  • Tsundoku Regular
  • Tsundoku Live
  • Tsundoku Poetry Room
  • Ludologia





Tex Willer, un nuovo, grande classico – Foto © Antonio Dini





HEAD

Ma lo notate anche voi tutta questo fiorire dei musei nelle nostre città? Ad Harlem, il quartiere di New York City, c'è persino il museo della spazzatura: è un museo sui generis ma fino a un certo punto. Messo assieme da uno spazzino, è forse l'idea più singolare ma fa parte del ripensamento dell'idea stessa di museo che stiamo elaborando in questi anni. Abbiamo infatti visto comparire nelle nostre città tantissimi nuovi tipi musei. Creati da fondazioni, enti, associazioni, aziende, privati. E tanti altri modi. C'è il museo diffuso, il museo dell'odierno, il museo del modernariato, il museo delle cose che abbiamo in casa. Avete presente quanti musei della macchina per scrivere, del vecchio computer, delle macchine per cucire, delle bambole, degli arazzi, della bicicletta, dei ferri da stiro esistano in Italia? Ecco, di più. In alcuni casi sono accumulazioni (più che collezioni) di oggetti di cui qualche ossessivo-compulsivo, con una certa disponibilità economica, aveva riempito la sua casa. In altri, sono delle performance, delle modalità espressive. Spesso una via di mezzo, ibridazioni tra gallerie private, spazi espositivi, luoghi di performance, tematizzazioni di oggetti o concetti che sono diventati arte. Ma nei musei deve essere esposta l'arte?.

L'idea stessa di cosa sia il museo (ve lo dice uno cresciuto con gli Uffizi sotto casa e due genitori architetti) è radicalmente cambiata, assieme a noi. È più una istallazione, da un lato, e dall'altra una rivisitazione dei contenuti, che adesso sono performance, esperienza, intrattenimento. È più una Wunderkammer che non i Musei Vaticani. Più Central Park che non Wanderlust

Che un museo fosse un business si è capito negli anni Ottanta e Novanta: Italia e Francia hanno costruito una fortuna su questa idea, dal Louvre ai Musei Capitolini. Poi, a cavallo del millennio, come effetto ritardato dei cd-rom multimediali per l'editoria, siamo entrati nell'epoca dei musei-istallazione, con interattività, "viaggio", esperienza, rivoluzione. Infine, nella nuova fase, il museo viene ancora ripensato, diventa diffuso, comincia a mostrare oggetti differenti, anche per via dell'evoluzione del concetto di arte. Il museo è pedagogico, performante, allestito, multicanale. La sua definizione è mobile perché è mobile il bersaglio al quale punta e le opportunità sociali che lo modellano.


PS.
Quando ero giovane e scapigliato, e soprattutto vivevo con quattro soldi in un appartamento da giovane e scapigliato giornalista freelance con un lungo corridoio e la camera da una parte e il soggiorno/studio dall'altro, avevo ideato un piano per arrotondare. Mi ero immaginato che, durante il Salone del mobile, avrei potuto mandare qualche messaggio sui social, mettere un cartello sulla strada, un amico alla porta, un po' di nastro da lavori in corso qua e là per trasformare la casa in una installazione a pagamento. La gente sarebbe venuta a qualunque ora del giorno e della notte per quella settimana, avrebbe pagato il (salato) biglietto, avrebbe seguito il percorso guidato (il corridoio) e si sarebbe potuta dilettare a guardare il giovane freelance (io) nell'atto di esercitare la professione cyber-intellettuale dello scribacchino digitale: chino per ore sul computer a scrivere, sdraiato sul divano a leggere, impegnato a fare i videogame alla televisione o a cucinare, addormentato nel letto fino a tarda ora. Sarebbe stato meglio di una webcam nella casa di qualche Grande Fratello di provincia: avrei trasformato una settimana di precariato in una specie di zoo della specie emergente: i post-lavoratori. E l'acqua l'avrebbero pagata a parte (e pure cara). Non l'abbiamo fatto anche perché poi sarebbe venuta di sicuro solo la Guardia di Finanza.



BODY

Doomscrolling
Controllare il telefono per ore e ore, ogni pochi minuti, ogni pochi secondo, non salverà il mondo. Però scioglierà la vostra salute mentale come la neve d'estate.

Ti imparo Kubernetes
Questo repository contiene una demo abbastanza semplice per capire come funziona Kubernetes, l'orchestratore dei container su Docker. Copre solo quel che basta del funzionamento di Docker da averne una comprensione di base che consente di imparare e lavorare con Kubernetes. È lungo, ma dovrebbe essere facile, soprattutto se completato in ordine.

Guarda come ti smonto la black box
Ricercatori di DeepMind e di Cispa Helmholtz Center per la Information Security hanno progettato un sistema di AI capace di fare il reverse engineering delle funzioni black-box di programmi scritti in Karel. La scelta di Karel è dovuta al fatto che usa strutture che rendono il reverse engineering delle applicazioni ancora più difficile. Dato un accesso limitato solo all'input e all'output della app, il sistema è stato in grado di creare na copia funzionalmente equivalente al programma originale nel 78% dei casi.

Neuroni artificiali e dopati
Degli scienziati sono riusciti a connettere un neurone artificiale con uno biologico, utilizzando come via per la comunicazione la dopamina. Tentativi precedenti per creare circuiti neurali ibridi si erano focalizzati solo sulla parte elettrica della computazione. Invece la computazione chimica potrebbe riuscire a creare le mitiche interfacce cervello-macchina. È teoricamente possibile utilizzare questo tipo di chi che si chiamano neuromorfici come rimpiazzo per parti di cervello danneggiato da incidenti o malattie. Il chip ha già mostrato una certa capacità di imparare cose, ma bisogna anche rendersi conto che questa tecnologia richiede ancora una montagna di ricerca prima di riuscire ad avere anche solo un barlume di applicabilità nel mondo reale.

Honeycode no-code
Le attività zero-code o no-code stanno diventando sempre più potenti. Ad esempio, AWS, il braccio armato nel cloud di Amazon, ha presentato Honeycode. È uno strumento di sviluppo online per costruire l'interfaccia di una app in modalità drag-and-drop. Gli sviluppatori possono creare gratuitamente applicazioni che hanno fino a un massimo di 20 utenti. Honeycode ha già pronti una serie di template per gli usi più comuni: dalle to-do list ai tracker dei clienti, dalle survey schedule alla gestione dell'inventario. L'app presenta ai suoi utenti un foglio di calcolo come interfaccia sui code data e gli utenti lavorano con formule standard sulla falsariga di quelle dei fogli di calcolo (cioè stile Excel). Attualmente il servizio funziona solo nella regione US West di Aws ma presto sarà disponibile anche nelle altre regioni. 

Let me introduce you my next AI guest
Si chiama Erica ed è stata selezionata come attrice principale in un film di fantascienza. Solo che è un robot con intelligenza artificiale (cioè non un robot animato come un pupazzo da operatori umani). Il robot è stato creato da due scienziati giapponesi che studiano da anni la robotica. Hanno simulato le sue emozioni e i suoi movimenti attraverso sessioni one-to-one, parlando con lei dei suoi sentimenti e insegnandole a interpretare il suo personaggio e il relativo linguaggio del corpo. Il robot avrebbe dovuto inizialmente debuttare in un progetto diretto da Tony Kaye, ma non sono riusciti. Adesso uscirà in un film di fantascienza low budget, da 70 milioni di dollari. 

Tramonti virtuali
Non andremo mai a vedere il tramonto su di un altro pianeta (almeno, non io) ma c'è chi lavora per darci a tutti l'opportunità di farlo virtualmente. In questo caso più l'immersività, conta l'accuratezza. Geronimo Villaneuva, scienziato della Nasa, ha creato una collezione di simulazioni di tramonto mentre lavorava alla prossima missione per Urano. La simulazione può mostrare i colori dei cieli di Urano, Terra, Venere, Marte e Titano, mostrando tutte la prospettiva da ciascuno dei vari pianeti (per quel che ne sappiamo, perlomeno). La simulazione è stata implementata sul Planetary Spectrum Generator, strumento online che permette agli scienziati di replicare il modo in cui la luce si trasferisce attraverso l'atmosfera dei vari pianeti vicini e lontani, lune e comete. Sul sito ci sono vari video carini. 

Il machine learning e i suoi strumenti
L'angolo del pippone sul machine learning. Qui c'è un tizio che ci ha lavorato sopra, andando a guardarsi più di 200 strumenti per fare machine learning, e da buon ossessivo-compulsivo li ha analizzati tutti. Incrociando la discussione con i problemi che si incontrano sul campo come la qualità dei dati, le dimensioni degli algoritmi di machine learning e altre cose del genere. Ci sono tantissime startup e strumenti software che forniscono servizi di machine learning, ma sempre meno ricercatori che si occupano di questo campo. E adesso che il machine learning è diventato uno strumento molto utilizzato in produzione da parte delle aziende, c'è una ricerca costante di ingegneri e strumenti. 

Febbre a 38 nel circolo artico
Probabilmente, come me, non conoscete Verkhoyansk, piccola cittadina russa che sta dentro il Circolo Artico. La cosa interessante è che questo villaggio, che a gennaio tocca i -42 gradi, da poco ha invece raggiunto e superato quota 38 gradi. Che non era mai successo prima, a memoria d'uomo e non solo. Gli scienziati se lo aspettavano, perché il riscaldamento globale è una cosa vera. Solo che se lo aspettavano tra qualche decennio, tipo dopo il 2100, e non adesso. In generale, i poli si scaldano più velocemente del resto del pianeta (ad esempio, l'equatore) perché i processi atmosferici sul nostro pianeta funzionano così: caldissimo ai poli e sommersi all'equatore.

Il muro del debito tecnico
Una cosa che non conoscevo: il "debito tecnico". È una espressione utilizzata per descrivere tutte le scelte di design non ottimali, non più valide oppure semplicemente sbagliate. Tutti gli aspetti dello sviluppo possono essere impattati dal debito tecnico e soffrirne: dall'architettura alla documentazione, ai test. Può creare problemi nel futuro con la manutenzione e l'aggiornamento del codice, ma può anche essere di aiuto per gli sviluppatori nella costruzione di modelli di test che costano molto poco. Gestire il debito tecnico è la chiave per essere sicuri che non abbia un impatto negativo. Questo però vuol dire rendere il debito tecnico visibile, rivalutare costantemente le decisioni fatte, decidere quali compromessi fare, comunicare le priorità in modo chiaro. La cosa più importante è trasformare tutti gli intangibili in quantità che anche gli altri possano capire.

Il moderno ladro di auto
Vice ha una bella storia su questo tizio che vende gli strumenti tecnologici per entrare e accendere i veicoli che usano chip, chiavi wireless e cose del genere. Mentre per rubare le auto tradizionali si usano sistemi tradizionali (dalla classica inversione dei fili, che non funziona più da decenni, alle chiavi false), adesso per le auto più costose e tecnologicamente avanzate si usano strumenti altrettanto avanzati e complessi. Uno dei vantaggi del mondo tecnologico è che, se auto di produttori diversi usano prodotti analoghi o simili con la stessa vulnerabilità, un solo attacco digitale permette di fare una strage. La cosa divertente è che questo tipo di apparecchiature è molto economico da costruire (se si sa come fare) e soprattutto non è illegale venderle, almeno negli Usa. 

Too big to survive
Cosa succede quando gli utenti della startup tech crescono davvero? È un problema di scala, ed è un buon tipo di problema sul quale però c'è poco studio: si parla di più dell'avvio e della quotazione, meno della sostenibilità della crescita. Cosa succede quando una web apps comincia a crescere a suon di centinaia di migliaia di nuovi utenti? Gli errori e i colli di bottiglia che non si notavano prima adesso diventano montagne. L'infrastruttura cambia radicalmente perché sono diversi i bisogni. Le web app più grandi hanno bisogno di strumenti come le Cdn e i load balancer. E se crescono ancora, gli sviluppatori devono continuare a lavorare per risolvere problemi di scala ancora maggiori. Qui un buon ragionamento

Come ti curo l'ustione
Una stampante 3D permette di creare tratti di pelle che possono essere usati per curare ferite o bruciature stampando direttamente le cellule che servono sopra la ferita. La stampante serve sostanzialmente per quei casi in cui non basterebbero gli innesti cutanei. Il modo con il quale funziona è un inchiostro biologico composto da proteine e cellule che supportano la crescita di altre cellule e aiutano la risposta immunitaria del corpo. L'apparecchio permette di spalmare strati di pelle sulle ferite di tutto il corpo in modo uniforme, sicuro e affidabile. I pazienti che vengono trattati con questo tipo di stampante a quanto pare rispondono molto bene con meno infiammazioni e cicatrici residue rispetto a quelle di altri tipi di cura. 

Gli occhiali smart che non metterò
Sono particolarmente critico per quanto riguarda interfacce che giudico, più che naturali, intrusive. Soprattutto quelle in cui si parla o quelle che si sovrappongono alla nostra vista del mondo, come gli smart glasses. Bosch un po' di mesi fa ha creato un prototipo di smartglasses particolari. Le lenti sono completamente trasparenti e normali. Invece, ci sono dei mini laser che sparano la luce direttamente nella retina per creare le immagini. Il meccanismo è complicato e richiede aggiustamenti, ma sorprendentemente funzionante. È sempre a fuoco, ma se si guarda di lato scompare. Nessuno da fuori può vedere se il display è acceso. Le immagini e i testi sono completamente privi di profondità. 

La città del futuro di Tencent a Shenzhen
Tencent sta costruendo una città smart per i suoi dipendenti cinesi grande quanto mezza Manhattan, cioè 1,30 Km quadrati. La costruisce a Shenzhen, l'appalto è andato a NBBJ dopo una gara internazionale. Nell'articolo ci sono un po' di render. Chiamatelo campus, se volete, a me sembra una cittadina di provincia.

Gamer cura te ipse
Il primo videogioco approvato come medicina (previa prescrizione) negli Usa si chiama EndeavorRX. La FDA l'ha approvato dopo tutti i test clinici del caso. È un farmaco (per così dire) per chi ha la sindrome ADHD. Un terzo dei bambini che hanno giocato 25 minuti al giorno per cinque giorni a settimana per quattro settimane hanno mostrato segnali di diminuzione del deficit di attenzione. Lo studio è stato condotto da un medico che fa anche lo sviluppatore di videogame. I videogiochi possono diventare una alternativa all'uso di farmaci?

La città marziana di Dubai
Un gruppo di architetti sono stati ingaggiati a Dubai per progettare una città marziana sperimentale di 176mila metri quadri, in pieno deserto. Il budget del governo degli Emirati Arabi Uniti è di 135 milioni e il progetto si chiama Mars Science City. Aiuterà ingegneri e scienziati a capire come possiamo ridurre i rischi associati alla vita su Marte. Nell'articolo ci sono anche i render dei progetti.

Mini-Voi
PIFhHD è un repository per software che trasforma immagini 2D di persone vestite in oggetti 3D. Può digitalizzare forme altamente intricate come differenti tipi di vestiti e di tagli di capelli. C'è anche la demo per caricare le vostre immagini. 




Ritorno alla normalità – Foto © Antonio Dini




TSUNDOKU REGULAR
Perché, quando si comprano libri e non si leggono ma si accumulano e basta, c'è una parola (giapponese) per dirlo

A proposito di niente di Woody Allen è la biografia del regista newyorkese che ha creato un certo scalpore. L'autore, che da ragazzo adoravo e che oggi ha 85 anni, è finito sotto due volte per le accuse di violenza nei confronti della figlia avuta con Mia Farrow (all'epoca di sette anni) e per la storia (che va avanti da più di venti anni) con la figlia adottiva di quest'ultima, Soon Yi. Entrambe le accuse sono state chiaramente e nettamente smontate: soprattutto quella di pedofilia in due indagini separate. Il libro è una pietra dello scandalo editoriale: negli Usa i dipendenti di Hachette hanno scioperato affinché non uscisse con quell'editore e in generale Allen viene boicottato da legioni di attori e attrici, pur non avendo mai subito una singola accusa di comportamenti inadatti sul set o nel privato al di fuori dello scontro con la Farrow. Tuttavia, la sua lettura vi garantisco che vale la pena, soprattutto se amate Woody Allen e se siete disposti ad ascoltare prima di giudicare. 


TSUNDOKU LIVE
Giusto quel paio di vecchi classici che vale la pena ascoltare ancora

Azerbaijani Mugham Concert at UCLA, Los Angeles è un concerto di musica tradizionale Mugham dell'Azerbaijan che si è tenuto il primo novembre del 2012 grazie al consolato generale di Los Angeles. Doveva festeggiare il trentacinquesimo anniversario dell'inclusione del Mugham nella piccola collezione di brani del pianeta Terra incisi sul Golden Record messo nel Voyager e spedito nello spazio profondo. Era tempo che volevo sentire questa musica, che è molto particolare anche da un punto di vista formale (non ha misure e utilizza una struttura molto libera). Vi farà piacere sapere che non la ascolterò più e che adesso temo un attacco alieno con basi più motivate rispetto a quelle solitamente usate dalla fantascienza.

Mama Saturn's Virtual Concert Ok, riprendetevi con questo concerto virtuale solo nelle forme, ma decisamente spettacolare nei contenuti musicali. Tanta roba: Tanerélle ha una voce e una presenza spettacolari. Come scrive una sua fan: "Bottle her essence and prescribe it to the masses." 


TSUNDOKU POETRY ROOM
La stanza della poesia di Mostly Weekly

Poesie di Emily Dickinson è una raccolta di poesie di una delle autrici di lingua inglese più originali, conosciute e celebrate al mondo. Di questa raccolta con testo a fronte è interessante anche la storia: le poesie sono state tradotte dalla poetessa Margherita Guidacci. «Una traduzione – dice l'editore – che ha attraversato tutte le complesse vicende editoriali che hanno "riscritto" i versi della Dickinson e che hanno dato luogo a una stratificazione qui restituita al lettore italiano ».


LUDOLOGIA
Enjoy the game

Deus Ex. Il gioco ha appena compiuto 20 anni e qui ne viene raccontata la storia. Che è molto particolare. Nella mia esperienza di intrattenuto videoludicamente non mi ha cambiato la vita, ma l'impatto che ha avuto su milioni di altre persone invece è stato rivoluzionario. E se vogliamo parlare della prima istallazione di quello che poi sarebbe diventato un franchise epico, dobbiamo notare che da qui è nata tutta una letteratura che ha influenzato e, entro certi limiti, cambiato il mondo del videogame mondiale. Su YouTubepotete farvi un walkthrough della versione originale. 

I link non hanno alcuna affiliazione, puntano solo all'oggetto culturale citato.

“A man must love a thing very much if he practices it without any hope of fame or money, but even practice it without any hope of doing it well. Such a man must love the toils of the work more than any other man can love the rewards of it.”

– G.K. Chesterton.



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"somebody set up us the bomb"