August 02, 2020

[Mostly Weekly #74] In villeggiatura

Mostly Weekly #74

In villeggiatura

La newsletter omonima a margine del canale Telegram
(quella che esce quando è pronta)

A cura di Antonio Dini
Numero 74 ~ 2 agosto 2020 

"An experiment is never a failure solely because it fails to achieve predicted results. An experiment is a failure only when it also fails adequately to test the hypothesis in question, when the data it produces don't prove anything one way or another”
– Robert Pirsig 


 

Ready to go – Foto © Antonio Dini




Intro
Come anticipato nel numero precedente di Mostly Weekly, vado a villeggiare per qualche settimana. Ma non mollo. Armato di iPad Pro e Magic Keyboard, famiglia e stanchezza permettendo, qualcosa scrivo. L'unica cosa, ho fatto saltare lo schema tradizionale di Mostly Weekly, anche per ripulirmi la mente e in particolare il lobo della fantasia. Chiudersi dentro una griglia sempre più definita e ritualizzata alla fine uccide la creatività, se uno deve fare tutto il lavoro da solo (come me e gli altri pazzi che fanno le newsletter "da soli"). Quindi, buona confusa lettura.




In questo numero: tanta roba, come sempre


Huh?
Quella parola comune a tutte le lingue: huh.
 

Shoot the antennista
Cose che non sapevo: le antenne del 5G, ma anche quelle del 2, 3 e 4G, in Messico sono pericolose, molto pericolose. Ma non nel senso che dice Beppe Grillo. Se le ripari, infatti, potresti finire sparato dai militari dei cartelli del narcotraffico. 
 

Laaaaaaaa
L'estensione vocale dei cantanti rock e pop: la sorpresa sono Axl Rose e Mariah Carey
 

Il ritorno di Microsoft
Slack sta per fare una brutta fine, perché dopo quel film dell'orrore che è Teams di Microsoft integrato in Office e ineliminabile, sull'altro versante c'è Google che sta legando assieme tutti i pezzetti della GSuite. I big vogliono controllare la conversazione quando si parla di integrazione perché l'app più leggera è quella che costringe a restare dentro l'ecosistema. (E poi MS si vuol comprare anche TikTok, because she can e Trump lo vuole).
 

Wiki
Se state sviluppando un progetto ampio, sul quale lavorano più persone e che evolve nel tempo, la cosa più importante è la documentazione per tenere traccia di quel che si sta facendo. Lo fanno nel software, secondo me si dovrebbe poter fare anche in altri ambiti. Oggi un approccio è quello di usare i wiki: Wiki.js è open source, gira su Node.js, si può installare ovunque e funziona parecchio bene.
 

Cookies
Vi piacciono i biscotti? Qui potete impostare il tipo di biscotto che volete per trovare le modalità di preparazione corrette. 
 

e-Book
Non ho la più pallida idea di chi vorrebbe usarlo, comunque questo template su Github permette di creare un sito web fatto a forma di libro sfogliabile. Mah.
 

Etica e animali
Gli animali non hanno diritti. No, sul serio: cercare di attribuirglieli vuol dire avere antropomorfizzarli. Invece, quel che definisce cosa succede agli animali dal nostro punto di vista è la nostra relazione con loro e quindi la nostra etica. Insomma, un approccio diverso da quello solitamente portato avanti da chi difende gli animali (e fa bene!). 
 

Le ipocrisie mie e di Culicchia
E finsero tutti felici e contenti / Dizionario delle nostre ipocrisie è l'ultimo libro di Giuseppe Culicchia, lo scrittore torinese classe 1965 che già dagli anni Novanta ha messo chiaramente in scena la trasformazione della società italiana nel precariato eletto a sistema: in pratica l'unico cantore del disastro della Generazione X rispetto a tutte le lamentele dei Millennials. Anziché Douglas Coupland però si è perso via dietro Bret Easton Ellis (di cui è il traduttore in Italia) ed è andato in acido. In questo libro Culicchia stempera, cade nel manierismo, persegue una formula rigida che richiede più inventiva (non ci sono voci davvero memorabili) ma è lo stesso delizioso.
 

My Espada
La chitarra perduta di Leo Fender forse non è perduta a caso. Si chiama Espada, ha un design particolare e doveva avere pickup attivi "split-coil" alimentati con sei pile AA. È un progetto del 1969, praticamente finito ma mai commercializzato. La sua storia attuale lascia pensare però più a un tentativo di fare cassa da parte di G&L (che la produce sui disegni originali) che altro. Interessante forse sono i pickup split-coil, che comunque sono stati in parte riprogettati dai prototipi del 1967. Una nota per spiegare cos'è G&L: Leo Fender, dopo aver venduto la sua azienda, nei tardi anni Settanta aprì con George Fullerton e Dale Hyatt la CLF Research e fece parecchie chitarre per Music Man (oggi di proprietà della Ernie Ball). Quando poi litigarono, CLF Research e Music Man, sempre negli anni Settanta, Fender e Fullerton crearono il marchio G&L (dalle iniziali di George e Leo). La G&L è andata avanti anche dopo la morte dei fondatori, e oggi è gestita da John C. McLaren della BBE Sound. Praticamente sconosciuta, non è mai diventata un "marchio" come la Fender o Music Man, e, nonostante abbia creato una tonnellata di innovazioni paragonabili a quelle a suo tempo fatte dalla Fender originale, dire che è un'azienda di nicchia è dire poco. 




La villeggiante – Foto © Antonio Dini




 

I link non hanno alcuna affiliazione, puntano solo all'oggetto culturale citato.

“A man must love a thing very much if he practices it without any hope of fame or money, but even practice it without any hope of doing it well. Such a man must love the toils of the work more than any other man can love the rewards of it.”

– G.K. Chesterton.

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